mercoledì 5 novembre 2014

Sicilia - cronistoria viaggio dal 25 al 28 settembre 2014

Benvenuti in Sicilia!

Giovedì all'alba (ore 4,45) ritrovo all'aereoporto di Orio: siamo in 12 :
Elio e Maria, Fausto e Mariella, Riccardo, Tino e Lori, Renzo e Albe, Betti,  Giampietro e Rina.
Il terminal brulica di gente e dopo aver depositato le valige al check-in e passato i controlli ci sediamo in attesa della chiamata all'imbarco.
Selinunte: il Tempio di Era
Alle 6,35 decolliamo e dopo un volo tranquillo atterriamo a Palermo Punta Raisi alle 8,10.
Siamo tra i monti ed il mare, il  cielo è scuro e minaccia pioggia, infatti prendiamo qualche goccia nel breve tratto che percorriamo a piedi dall'aereo al terminal. Sorpresa: le valige sono già sbarcate e senza perdere tempo procediamo all'uscita dove ci attende con un pulmino da 15 posti  Francesco.  Saliamo sulla superstrada E90 a Terrasini e poi la seguiamo passando da Alcamo, Nuova Gibellina, Castelvetrano fino a Selinunte dove arriviamo verso le 9,30. Il paesaggio è molto bello e nelle zone coltivate notiamo grandi estensioni di vigneti curatissimi. Il tempo migliora e appare il sole che comincia a scaldare la giornata. Ci fermiamo al bar dove proviamo i dolci caldi tipici con ricotta ed il vino bianco fresco. L'entrata al sito archeologico,  grazie al recentissimo decreto Franceschini  che ha eliminato le agevolazioni per i pensionati, ci costa il prezzo pieno del biglietto. E' proprio vero che delle buone intenzioni della sinistra è lastricato l'inferno.
Lezione all'aperto
La nostra guida, una signora minuta, molto preparata,  ci illustra la storia della colonia greca e poi cartaginese e ci conduce al tempio di Era rimesso in piedi dopo i terremoti. Passiamo poi alle rovine imponenti del tempio di Giove. Riprendiamo il pulmino che ci porta sull'acropoli poco distante dove visitiamo gli scavi in corso lungo la via principale Le rovine dominano il mare ed un bel vento mitiga il sole a picco. Guardiamo la curiosa vasca da bagno punica sorprendentemente moderna e poi usciamo dall'area archeologica e andiamo al ristorante che ci è stato riservato.
Sciuri sciuri
Ottimo pranzo con inatteso intermezzo di due bravi musicisti con chitarra e fisarmonica , i viddaneddi,  che con l'aiuto prima di Lori e poi di Rina che suonano il tamburello a sonagli, ci cantano Sciuri Sciuri (fiori, fiori) e Vitti na crozza. Poi accennano un'improbabile canzone per i giapponesi fatta da quattro parole: Arigatò (grazie),  Konnichiwa (ciao) , Sony, Suzuki. Infine attaccano con Noter de Berghem che cantiamo tutti in coro.
Risaliamo sul pulmino e andiamo a Erice dove arriviamo alle 17,00. Passeggiamo nelle vie del centro medioevale e visitiamo il Duomo. E' un edificio severamente normanno gotico all'esterno ma  molto scenografico  all'interno, rivestito di stucchi chiari secondo il gusto neogotico nella seconda metà dell '800.
Il duomo di Erice
Torniamo poi a Palermo dove arriviamo verso le 18,30  all' Hotel Ibis Style in via Crispi, davanti al porto.
La camera è confortevole, silenziosa e la vista spazia sul molo dei traghetti Grandi Navi Veloci che arrivano la sera e scaricano centinaia di auto e TIR.
Ceniamo a buffet in Hotel al ristorante al settimo piano. La location è bella ma il cibo, fornito da un catering esterno è scarso: riso scotto, qualità bassa e poca scelta.
Usciamo per fare quattro passi dopo cena ma la zona del porto è vuota e piazza Politeama lontana, per cui torniamo a casa e andiamo a dormire.
Venerdì  mattino la colazione a buffet è molto soddisfacente e abbondante, la vista dal settimo piano spazia su tutta la città, e dalla terrazza si gode la vista della costa e del porto.
Alle 9,00 ci imbarchiamo con una nuova guida, un attempato signore con il piglio di un professore di liceo. Arriviamo a Monreale ed entriamo nel magnifico Duomo pieno di turisti. Ascoltiamo l'approfondita lezione di storia dell'arte seduti in fondo alla chiesa, e siamo rimproverati come studenti quando dopo mezz'ora di attenzione diamo segni di insofferenza.
Il chiostro a Monreale
la foto creativa
Finalmente ci alziamo e ammiriamo i mosaici, le statue e quanto di bello ci circonda  e poi usciamo nella piazza. Ci sediamo al bar e dopo esserci rinfrescati andiamo a visitare il magnifico chiostro medioevale dove Giampietro dà sfogo al suo estro fotografico inquadrando tutti con la fotocamera di traverso.
Torniamo a Palermo per visitare il  palazzo dei Normanni, la cappella palatina e l'appartamento reale.
Finalmente andiamo a pranzo in centro in un ristorante tipico. I primi sono eccellenti, ma il secondo è una delusione: spezzatino grasso di manzo. Scorrendo il menu, in realtà ci sarebbe stata una grande scelta di piatti della ricca tradizione palermitana, un'occasione mancata.
La chiesa della Martorana
La sposa 
Nel pomeriggio passeggiando arriviamo alla famosa chiesa della Martorana che visitiamo, poi assistiamo all'arrivo della sposa e dei suoi invitati per il matrimonio. Ovviamente le signore si divertono a commentare le acconciature e gli abiti delle invitate, mentre l'abito della sposa raccoglie unanimi consensi.
Poi andiamo verso il porto vecchio passando a lato dei magnifici giardini dove ci attende il pulman da quaranta posti che sostituisce il pulmino da 15 in avaria. Salutiamo e ringraziamo Francesco che ci lascia.
I giardini con alberi secolari
Il nuovo autista con la guida ci porta alla cattedrale la cui facciata è coperta da cartelloni che nascondono i ponteggi del restauro in corso. All'interno mi sorprende che le  tombe di Federico secondo e Ruggero secondo richiedano un biglietto per la visita . L'antico e imponente edificio evidenzia la necessità di restauri anche all'interno e forse di un maggior controllo dei visitatori, non sempre decorosamente vestiti.
Il mercato nei vicoli
Visitiamo poi il vicino mercato che sostituisce la famosa Vucciria, chiusa per il recupero edilizio del quartiere.
Vicoli stretti, banchi di frutta e carne ricchissimi, spazzatura accumulata negli angoli, ragazzini che corrono, motorini che si infilano tra la gente. Passeggiando tra le bancarelle arriviamo ad una chiesa aperta per la festa della contrada che è piena di luminarie per l'occasione. Riprendiamo il bus fino al  Teatro Massimo dove sostiamo per qualche foto.
Il teatro Massimo
 E' in programma la Tosca e sulla scalinata dell'ingresso tra la folla arrivano gli spettatori in abito da pomeriggio. Veniamo portati poi a piazza Politeama, piena di ragazzi. A piedi torniamo in hotel passeggiando lungo la centralissima via Vittorio Emanuele con le vetrine più di moda della città. Nella via trafficatissima i marciapiedi sono pieni di folla che si accalca ai semafori degli incroci. Scendendo verso il porto piano piano i marciapiedi si svuotano e ai lussuosi negozi fanno posto bar, pizzerie, antiquari. Mariella entra in un negozio di giade cinesi e non resiste all'acquisto dell'ennesimo gufetto della sua collezione.
Sabato mattina sveglia e colazione, alle 9,30 siamo sul pulman dove ci attende la nuova e giovane guida. Partiamo per Cefalú dove arriviamo dopo un'ora abbondante di autostrada.
Il Duomo normanno
La giornata è bella, vediamo dall'alto la zona industriale di Termini Imerese e iniziamo la nostra visita nelle pittoresche stradine del centro cittadino, fino al famoso Duomo normanno. Anche qui dopo la visita arriva una bella sposa accompagnata all'altare dal padre. Andiamo poi a visitare il caratteristico lavatoio medioevale e poi ci accomodiamo sulla terrazza del caffè a fianco della spiaggia affollata di bagnanti.
La spiaggia
Prendiamo l'aperitivo e aiutiamo Tino a sbloccare il cellulare chiamando il figlio a casa per ottenere il PUK liberatorio. Le signore fanno acquisti e poi andiamo tutti a pranzo al ristorante 'La galleria" un bel locale dove gustiamo un'ottima cucina tipica siciliana di mare. Soddisfatti usciamo nella via e ritorniamo passeggiando per i vicoli fino al parcheggio dove ci aspetta il nostro simpatico autista.
Torniamo a Palermo dopo un'ora di viaggio per salire sul monte Pellegrino al Santuario di Santa Rosalia. La strada che sale è stretta e a tornanti ed in molti punti è problematico l'incrocio tra pulmann, così salita e discesa sono sincronizzate con le corse degli autobus di linea. Inoltre è periodo di festa e per evitare ingorghi  un'auto dei vigili non permette alle auto private di salire. Invece il nostro bus  viene lasciato passare e così, ci godiamo una salita molto panoramica sulla città e sul mare. La strada incrocia il sentiero nel bosco dove molti pellegrini devotamente salgono a piedi.
Il Santuario di Santa Rosalia
Finalmente arriviamo allo spiazzo sotto il Santuario costruito addossato alla parete di roccia.
Saliamo la scalinata ed entriamo nello spazio antistante la grotta e procediamo all'interno della stessa dove sono custodite le ossa della ' Santuzza ' protettrice della città.
La teca con le reliquie
Molto strano l'effetto dell'icona blu sopra l'altare  e della grande teca illuminata con la statua d'oro della Santa. Rientriamo in Hotel, e ci prepariamo per la cena serale. Partiamo quindi per Mondello dove passiamo davanti alla spiaggia del Charleston e poi lasciamo il bus ed andiamo a piedi in salita fino al ristorante che abbiamo prenotato: il Me Cucina dove abbiamo cenato all'aperto benissimo. Ottimo staff, eccellente cucina siciliana, piatti sfiziosi ed abbondanti. Ritorniamo nel buio al bus posteggiato vicino ad un rumoroso locale da ballo dove vediamo  gruppi di giovani e belle  ragazze in minigonna arrivare per divertirsi. Al rientro il bus  passa dalla bellissima strada nel bosco sfiorando ville liberty e  stadio di calcio.
Domenica carichiamo le valige in pulman e partiamo per Segesta dove incontriamo la nostra guida che ci accompagna alla visita del tempio ben conservato.
Il Tempio di Segesta
Per salire dal tempio alla cima dell'acropoli prendiamo un bus navetta che poi ci riporta alla base della collina. Splende un bel sole caldo e cerchiamo riparo all'ombra. Poi proseguiamo verso Erice dove andiamo a pranzare alla Pentolaccia, affollatissima ma molto rapida nel servizio. Ottimo cibo tipico. Dopo pranzo passeggiamo fino ai giardini del castello.
Il castello di Erice
Il sole è forte ma guardando verso la piana di Trapani ed il mare si nota una leggera nebbiolina. Scendiamo poi con il bus ed andiamo alle saline, dove si coltiva il sale con il metodo tradizionale. E' finita l'attività che va da luglio a settembre  e le vasche di decantazione  sono occupate da stormi di uccelli.
Le saline
Notiamo che sui cumuli di sale a lato delle vasche  vengono posate delle tegole per proteggere il prodotto dalle piogge invernali. Passeggiamo e notiamo un banchetto che vende piccoli manufatti creati con il sale: modellini di barchette, mulini.
 E' presto e decidiamo di visitare Trapani dove restiamo sorpresi dalla bellezza del centro storico.  Passeggiamo visitando prima la chiesa del Purgatorio dove ammiriamo i gruppi di statue seicentesche a grandezza naturale che rappresentano le stazioni della via crucis. Visitiamo la bella cattedrale sul corso ed infine ci sediamo ai tavolini di un moderno bar e ordiniamo i vari tipi di ottime granite siciliane.
Il centro di Trapani
La grande e bella via, al nostro arrivo deserta, alle 17,00 come d'incanto si anima e arrivano al passeggio famiglie e frotte di giovani per lo struscio pomeridiano. A malincuore ripartiamo verso l'aereoporto Falcone e Borsellino di Punta Raisi dove arriviamo con il buio. Mangiamo una fetta di pizza all'unico bar aperto all'interno. Lasciamo i bagagli al check-in, passiamo dal controllo di polizia e arriviamo al gate molto affollato.
L'aereo parte leggermente in ritardo ma arriva in anticipo prima di mezzanotte a Orio, dove ci salutiamo.
Alla prossima!