domenica 2 gennaio 2011

HEIMAT

Finalmente ho rivisto con Mariella tutta la saga di Heimat di Edgar Reitz: appassionante e bellissima.... 50 ore di film in 30 episodi che abbiamo visto in un paio di mesi al ritmo di 2-3  episodi alla settimana.

HEIMAT     
La storia della Germania dal 1919 al 1982 attraverso le vite degli uomini e delle donne di Shabbach, un piccolo villaggio dell'Hunsruck in Renania. Attorno ai personaggi di Maria e Paul ruota un emblematico microcosmo di passioni, tragedie, destini e sogni narrati con un'autenticità tanto cruda quanto poetica.
Undici episodi per 15 ore e 24 minuti di spettacolo girati in 282 giorni  da maggio 1981 a novembre 1982 ma risultato di un lavoro di cinque anni.






HEIMAT 2
Un vasto romanzo per immagini della generazione tedesca degli anni '60 piena di sogni ed utopie. Un variopinto mondo di ventenni innamorati della vita, della musica e dell'arte alla ricerca di una 'seconda patria'  a Monaco dove realizzare le proprie aspirazioni, un terreno incerto dove il lavoro, le amicizie e gli amori si intrecciano alle speranze, alle sconfitte ed al desiderio assoluto di libertà.
Tredici episodi per 25 ore e 32 minuti di spettacolo girati in 557 giorni  da da gennaio 1988 a dicembre 1991 risultato del lavoro di sei anni. edizione i tedesco con sottotitoli in italiano.






HEIMAT 3
Negli ultimi anni del Novecento con la caduta del muro di Berlino ed i drammatici eventi che seguono, la storia della Germania e del mondo intero subisce un cambiamento radicale. E' la cronaca di famiglia in cui viene raffigurata la generazione dei nipoti di Maria, l'adorata matriarca di Heimat. Accanto a questi si collocano le storie di nuovi protagonisti che ruotano intorno alla famiglia. Malgrado le evoluzioni della società e la deriva individualistica dell'uomo moderno, l'amore, il successo, la nascita, la malattia, la morte ed i legami si rifiutano di essere distrutti. Alla fine. il ritorno a Schabbach, il paese natale è per tutti un nuovo inizio.
Sei episodi per 10 ore e 56 minuti di spettacolo uscito nel 2004.

Nel grande affresco di Heimat la differenza nella visione del tempo e della vita tra la generazione dei padri e quella dei figli e dei nipoti è acutamente rilevata in questa osservazioni di Joseph Roth  (La marcia di Radetzky) :
Così era allora! Tutto ciò che cresceva aveva bisogno di tanto tempo per crescere, e tutto ciò che finiva aveva bisogno di lungo tempo per essere dimenticato. Ma tutto ciò che un giorno era esistito aveva lasciato le sue tracce ed in quell'epoca si viveva di ricordi, come oggi si vive della capacità di dimenticare alla svelta e senza esitazione.