venerdì 22 aprile 2011

La storia di Mosè

Nell'Antico Testamento affascinante è la storia di Mosè,  salvato dalle acque del Nilo, cresciuto come un principe egiziano, guida del popolo ebraico nell'Esodo fino alla Terra Promessa.
Nel racconto biblico l'intervento di Dio è continuo e invadente: le dieci piaghe sull'Egitto, l'apertura del mar Rosso, la colonna di fiamme davanti al popolo in cammino, i dieci comandamenti, la manna, i quarant'anni di peregrinazioni nel deserto del Sinai, l'arrivo nella valle del Giordano, la conquista di Canaan.
Tutto questo  certificato nella memoria dalla straordinaria rappresentazione agiografica del film colossal "I dieci comandamenti" con Charlton Heston nel personaggio di Mosè.
Una ricostruzione delle imprese di Mosè è stata oggetto di una serie di trasmissioni di Hystory Channel curata  dalla BBC con un gruppo di archeologhi e storici che con metodo e rigore scientifico hanno ricostruito quelle vicende bibliche tracciando un profilo di Mosè estremamente critico.
Mosè  viene descritto come uno stratega abile e spietato, educato alla guerra nel potente esercito egiziano, profondo conoscitore del terreno e delle proprie forze, determinato a guidare il popolo con le buone e con le cattive. La Bibbia descrive la sua crudeltà quando ordina lo sterminio di popoli interi pretendendo l'uccisione di donne e bambini. Fa vagare gli ebrei nel deserto del Sinai per quarant'anni per far crescere due leve di nuovi guerrieri e disporre di un esercito sufficientemente numeroso, bene armato e bene addestrato necessario alla conquista di Canaan.
Impone a forza i dieci comandamenti eliminando fisicamente tutti i suoi oppositori.
E' un politico risoluto e un comandante militare capace di  utilizzare tutte le tattiche imparate dall'esercito egiziano, come al momento della fuga con lo stratagemma della colonna di fuoco usualmente posta davanti alle colonne in marcia e portata in coda nella notte per confondere l'esercito del faraone, di cui copia la disposizione delle truppe e le tattiche di combattimento nella conquista della valle del Giordano.
Secondo gli studiosi tutti i prodigi attribuiti alla divinità come il passaggio del Mar Rosso, la colonna di fuoco che precede il popolo, sono spiegabili razionalmente alla luce delle conoscenze storiche dell'epoca. Inoltre ipotizzano che la morte di Mosè sia avvenuta molto probabilmente durante una rivolta contro il suo dispotismo.
Molto spesso nella Bibbia l'ira di Dio si scatena per fatti incomprensibili, quasi fosse modellato sui capricciosi despoti orientali, come nel caso dell'acqua che non sgorgava come promesso dalla pietra al primo colpo di bastone, arrivata al secondo e costata a Mosè l'interdizione all'entrata nella Terra Promessa per aver dimostrato poca fede nella parola del suo Signore.

Tutti questi fatti, sono stati acquisiti acriticamente come prodigi divini con l'educazione  religiosa iniziata da bimbo con l'insegnamento delle preghiere e della devozione da mia nonna e proseguita negli anni dell'adolescenza con il catechismo, la frequentazione della Messa e la vita dell'oratorio.
Questa educazione tradizionale è stata poi affiancata dalla lettura della Bibbia, stimolata da ottimi sacerdoti, che mi hanno appassionato alle storie dei suoi personaggi.
Ovviamente lettura e analisi era mediata da testi divulgativi e apologetici finalizzati ad aumentare la devozione e la fede.
Poi la maturazione culturale mi ha portato ad una visione critica del Libro e delle sue storie soprattutto dopo la scoperta di tutta la serie di altri libri "sacri" generati dalle varie civiltà : i Veda dell'India, i libri dei Miti egiziani, Greci, Assiro Babilonesi, Buddisti e Islamici.
Un singolo Dio o più Dei di volta in volta benefattori o distruttori, generosi o vendicativi sono i protagonisti e gli ispiratori della storia umana con prodigi, interventi diretti o mediati da profeti a dettare i codici delle leggi morali e di comportamento dell'umanità.
Mosè, il grande profeta, in realtà era un crudele e barbaro genocida, senza alcuna remora neppure verso i suoi antichi benefattori ed il suo stesso popolo.

Ovviamente la mia conclusione è che ogni Dio sia stato creato dall'intelligenza dell'uomo a propria immagine e somiglianza così come ogni libro sacro in ogni tempo.
Bene, così il mio essere agnostico si conferma con maggior forza.