lunedì 14 giugno 2010

Pensieri dall'al di là.....


Passando tra gli scaffali di Media Word ho visto in offerta a prezzo simbolico l'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Master con il testo inglese a fronte. Ne conoscevo solo una pagina dai tempi di scuola che già mi aveva colpito: la nemesi del cacciatore Bert Kessler, ucciso dal morso di un serpente a sonagli mentre raccoglieva dai rovi l'uccello abbattuto con una fucilata un attimo prima.
 Non avevo idea di quale incredibile mondo avrei fatto esperienza leggendolo.
E' una raccolta  di epigrammi di persone  vissute nella provincia americana delle grandi pianure nelle piccole cittadine sulle sponde dello Spoon river. Il modello ispiratore è l'Antologia Palatina,  raccolta della classicità greca tanto rivelatrice di intimità e di passioni universali.
Spoon River inizia così:

Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley
l'abulico, l'atletico, il buffone, l'ubriacone, il rissoso?
Uno trapassò in una febbre,
uno fu arso nella miniera,
uno fu ucciso in una rissa
uno morì in prigione,
uno cadde da un ponte lavorando per i suoi cari -
tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.....

Coincidenze della vita:  la scomparsa della mamma e di alcuni amici e parenti che se ne sono andati negli ultimi mesi mi ha costretto ad ascoltarne gli epitaffi durante le funzioni funebri ed a frequentare il cimitero del paese, che normalmente visito una sola volta l'anno in occasione del giorno del ricordo a novembre. Dovendo invece occuparmi della tomba di famiglia ci ho passato un po' più di tempo ed ho incontrato molte persone del paese che non vedevo da anni. Amiche d'infanzia, ora nonne che mi hanno raccontato storie dolorose di figli e nipoti, amici rassegnati al passare del tempo, anziani visitatori quotidiani del cimitero con la loro semplice filosofia di vita, ma tutti in fondo sollevati  e quasi meravigliati di essere ancora vivi rispetto ai propri cari e ad altri, svaniti con i loro mondi di passioni e debolezze.
Passeggiando nel camposanto,  ho rivisto sulle tombe le fotografie di tante persone che nei miei primi vent'anni erano il paese, tante storie di vita, ognuna segnata nella memoria con il carattere, gli episodi,  le grandezze e le miserie di paese, microcosmo e specchio di tutto il genere umano.
La pietas verso i trapassati impone di ricordarne solo i lati buoni dimenticando le perfidie e le debolezze che fanno parte della vita di tutti.
A questo proposito mi ha impressionato l'iroso epitaffio che una donna ha fatto scrivere sulla propria tomba: Vi ho solo preceduto!
La lettura dell'antologia di Spoon River è stata una illuminazione poetica dove contrariamente al tout passe, tout casse, ai morti resta attaccata tutta la malinconica unicità e universalità del proprio essere.

.... spesso ridendo, con ragazzi e ragazze
io giocai sulla strada e sulle colline
quando il sole era basso e l'aria fresca,
fermandomi a bastonare il noce
ritto, senza una foglia contro il tramonto in fiamme.