mercoledì 2 settembre 2009

Cominciamo dalla fine! l'arrivo a Santiago

Siamo tornati dal cammino di Santiago da qualche giorno, ma il ricordo della tempesta di emozioni - inaspettate - che ci ha colto sui gradini del palazzo di fronte alla cattedrale di Santiago commuovendoci fino alle lacrime, fa rivivere fortissime quelle sensazioni. Eppure la mattinata era stata tranquillissima: partiti da Lavacolla con solo 2 ore di cammino eravamo saliti sotto un leggera pioggia sul monte di Gozo e la vista di Santiago immersa nella foschia non ci aveva emozionato, anche perchè non riuscivamo a scorgere nella skyline le torri della cattedrale. L'attraversamento dei sobborghi è decisamente anonimo così come il caffè in cui abbiamo fatto sosta per la colazione, ma all'entrata nella città vecchia cambia improvvisamente l'atmosfera ed il passo si fa più spedito e sicuro. Quando siamo sbucati nella piccola piazza sul retro della cattedrale, abbiamo sentito l'aria sulla quarta corda di Bach suonato da tre artisti da strada. Abbiamo posato gli zaini e ci siamo seduti sugli scalini in preda ad un'emozione indescrivibile e bellissima: i quattro giorni di fatica per arrivare lì si sono condensati dentro di noi e si sono sciolti in un pianto liberatorio! La forte emozione mescolava il rimpianto per aver concluso l'avventura e la felicità per aver raggiunto la meta. Grande! Quando ci siamo ripresi siamo scesi nella piazza davanti alla imponente facciata principale e lì abbiamo ritrovato Jaime ed Henrique, che ci avevano fatto compagnia per un tratto il giorno prima! Ci siamo abbracciati tutti con affetto partecipi delle stesse intense emozioni. Eppure ciascuno di noi con storie e convinzioni molto diverse e con noi centinaia di pellegrini con centinaia di storie.........
Devo dire che il rituale abbraccio alla statua dell'Apostolo sopra l'altare e la visita alla sua urna argentata al di sotto sono stati vissuti da me come un atto dovuto senza troppe emozioni. Invece la Messa solenne del Pellegrino a mezzogiorno, con i canti in latino e la bella dizione spagnola del celebrante circondato da una corte di concelebranti è stata molto toccante, così come il canto splendido della suora che con voce stupenda ha intonato l'inno al santo, risvegliandomi i ricordi di bambino e chierichetto. La corsa alla Compostela, l'attestato in latino del viaggio, rilasciata nella casa del pellegrino, ha chiuso la parte sacra del camino che si era aperta con l'arrivo a Valladolid da Bergamo con il volo Ryan Air del mattino di venerdì 26 agosto.