domenica 13 dicembre 2009

Ogni cosa ha il suo tempo


Ho riscoperto Gibran Kahlil nella mia biblioteca dove l'avevo riposto dopo averlo letto senza averlo capito parecchio tempo fa . E' un poeta e nel libro 'Il profeta' esplora la vita nelle sue manifestazioni quotidiane: la bellezza, la libertà , il dolore, i figli .... rispondendo a domande dirette:

E una donna che reggeva al seno un bambino disse: Parlaci dei figli
Ed egli disse:
I vostri figli non sono i vostri figli.
Sono i figli e le figlie della brama che la vita ha di sè.
Essi non vengono da voi, ma attraverso di voi.
E benchè vivano con voi non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri.
Poichè essi hanno i loro pensieri.
Potete custodire i loro corpi ma non le loro anime.
Poichè le loro anime abitano nella casa del domani, che voi non potete visitare, neppure in sogno.
Potete sforzarvi di essere simili a loro, ma non cercate di renderli simili a voi.
Poichè la vita non procede a ritroso e non perde tempo con il passato.
Voi siete gli archi da cui i vostri figli sono lanciati come frecce viventi:
L'arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, e con la sua forza vi tende affinchè le sue frecce vadano rapide e lontane .
Fatevi tendere con gioia dalla mano dell'arciere.
Poichè Egli ama la freccia che vola, ama ugualmente l'immobilità dell'arco.
Questa riflessioni svelano la realtà oltre l'apparenza e aiutano a dare un significato ed un limite all'agire quotidiano. La spiritualità, si esprime nelle emozioni evocate dalla poesia e dalla musica.