domenica 27 dicembre 2009

L'importanza della 'consecutio temporum'





Mariella alle elementari


Antipatia e simpatia
Chissà come e chissà perchè, alcune persone, malgrado tutte le loro e le mie buone intenzioni, qualsiasi cosa facciano, mi indispongono e mi stanno antipatiche, confermando un pregiudizio avvertito istintivamente a pelle fin dal primo contatto. A volte è un sentimento reciproco altre volte è unilaterale e in questo caso spesso diviene quasi un senso di colpa anche perchè è impossibile mascherarlo. Infatti a volte si scoprono situazioni di imprevista ostilità con persone insospettabili.
Una cosa che mi ha molto colpito in una delle mie prime esperienze di lavoro, è una situazione generata da un gesto che ritenevo di pura cortesia.  Normalmente all'arrivo sul posto di lavoro passavo volentieri a salutare i colleghi degli uffici vicini al mio prima di iniziare l'attività giornaliera .... fino a quando ho sentito qualcuno, che non sapeva di essere ascoltato,  dire ad altri: ecco che arriva lo str.... a controllarci!
Così con il tempo ho imparato a capire di più il punto di vista degli altri e ad accettarlo come un dato di fatto, come si accettano la pioggia ed il sole.

Inversamente con gli amici è naturale accalorarsi sui disaccordi, sapendo che comunque ognuno resterà del proprio parere, ma l'amicizia è proprio il riconoscersi l'un l'altro con le proprie diversità conservando la stima e l'affetto reciproco.
Diverso è l'atteggiamento verso persone che misurano tutto sul proprio ego senza alcun sospetto delle ragioni altrui, salvo poi, nelle stesse condizioni, ribaltare il proprio agire opportunisticamente assumendo atteggiamenti indifendibili.
E' la nemesi del povero che diviene ricco, dell'operaio che diviene imprenditore, del subordinato che diviene capo etc.etc. la sindrome del potere.
E' comunque sempre più facile vedere la pagliuzza nell'occhio del prossimo che la trave nel proprio.
A volte mi dicono che ho modi arroganti ma in realtà sono semplicemente timido! (Mame non ridere!!)
La 'consecutio temporum'
Un po' di sano snobismo come tutti quelli che hanno fatto il collegio Sant'Alessandro o la Bocconi così come per le ragazze che hanno frequentato la Capitanio e la Cattolica.
In pratica significa ... conoscere la consecutio temporum, l'uso corretto dei congiuntivi e riconoscersi così in un'elite di fatto.
Liceo Classico Capitanio anni '6o (c'è anche il mio amore!)
E questo malgrado la spinta egualitaria, la critica all'autoritarismo ed al nozionismo, l'apertura democratica e ribelle dei nostri anni sessanta, quando tutte le vecchie convenzioni sociali sono state stravolte.
Saper parlare e scrivere correttamente la propria lingua, conoscere la storia e la geografia, riconoscersi recitando a memoria  brani classici e poesie, ci fa partecipi di una di cultura comune, che apprezza sia il sapere tout court che il saper fare. Non ci facciamo abbagliare dalle apparenze ed al parvenu che si presenta con la  Porsche preferiamo l'amico vero che arriva in bicicletta. Siamo maturati insieme e riusciamo a riconoscerci al volo come appartenenti alla stessa tribù, per cui ricchi o meno ricchi ci rispettiamo e siamo sempre aperti ad aiutarci reciprocamente volentieri e nelle situazioni più disparate.
Il rispetto è un valore.
Dogma n. 1: ogni persona al mondo ha qualità e talenti da esprimere e deve essere rispettata nella sua individualità. Mio padre ci diceva sempre: litiga arrabbiati ma conserva sempre il rispetto per gli altri se vuoi essere rispettato.
Ricordo che alle elementari io ero considerato molto bravo anche perchè leggendo molto, riuscivo ad esprimermi in italiano meglio di altri miei compagni, che perciò guardavo con una certa sufficienza. Tutta la mia infantile arroganza subì fortunatamente un duro colpo quando la maestra ci assegnò il compito di realizzare un oggetto di creta a nostra scelta. Le uniche cose che pensai e riuscii a modellare furono una mela ed una pera striminzite, mentre il mio compagno Sandro, che era all'ultimo posto nei temi di italiano, creò una stupenda nave a vela impartendomi una lezione di vita che non ho mai dimenticato.....   l'eccellenza in un ambito è sempre compensata da mediocrità in altri e viceversa. In effetti Sandro, avrebbe confermato le proprie grandi qualità nel lavoro, prima di scomparire prematuramente in un incidente stradale.
In piedi e fate il tifo......

Mi è rimasto molto impresso il film Il colpo vincente, la storia vera di una squadra di basket universitaria di paese, che arriva a vincere il campionato dello stato dell'Indiana negli anni cinquanta. Nella trama si rivelano fondamentali per la vittoria, oltre al campione superdotato ed i giocatori bravi, anche l'ultimo panchinaro imbranato e l'ex allenatore fallito e ubriacone, che nella lunga strada alla vetta danno un loro determinante contributo... (Hoosiers è il nome degli abitanti dell'Indiana)

La comunicazione
Oltre alla forma è necessaria la sostanza.
Una cosa che mi pesa è perdere tempo per la logorrea vanesia di qualcuno che parla...per parlare ma senza un obiettivo nè un messaggio da comunicare. Soprattutto mi indispongo quando una persona si inserisce in un colloquio con osservazioni inopportune senza alcuna attinenza al discorso, disturbando il dialogo degli altri. A volte capita, ma basta ascoltare gli altri prima di intervenire. Abituarsi a pensare prima di parlare  permette  di elaborare il messaggio da condividere con l'interlocutore per dare sostanza al proprio discorso; iniziare riassumendo il pensiero dell'altro aiuta a entrare in sintonia e permette di partire da punti comuni per sviluppare le proprie argomentazioni. Concisione e chiarezza fanno risparmiare tempo ed evitano fraintendimenti, parlare troppo è sempre sbagliato e controproducente.
Ci vuole anche naturalezza ed empatia ma soprattutto bisogna avere qualcosa da dire. In realtà per comunicare efficacemente esistono anche tecniche sperimentate che vengono insegnate in appositi corsi.
Già presso i romani, dal rhetor si studiava eloquenza, l'arte di costruire discorsi per gli usi più varii (giudiziari e politici innanzitutto). Per far questo occorreva conoscere il diritto, la storia dell'eloquenza, la filosofia.
Nel medioevo queste discipline  facevano parte delle Arti del Trivio (artes sermocinales):
grammatica
retorica
dialettica
che venivano insegnate insieme alle Arti del Quadrivio (artes reales):
aritmetica
geometria
astronomia
musica
NIHIL SUB SOLE NOVI!