martedì 29 dicembre 2009

Eduardo....move me!




Che bel modo di svegliarsi.......da grande voglio fare il postino ed a tempo perso anche il DJ  a Beverly Hills! Ovviamente mi chiamerò Eduardo solo per vivere il momento in cui la Bella mi chiederà: Eduardo... move me!
Grazie Daniela, è proprio un video bellissimo, vedendo il film non avevo notato questo insieme di chicche fantastiche.


vai alla pagina di youtube


https://www.youtube.com/watch?v=hC5zJLc0uwQ

Ricordo di un gigante

Università Bocconi, la mia prima lezione da matricola di Matematica Generale tenuta dal chiarissimo prof. Ricci in un'aula magna al completo. Il professore, con tono declamatorio descrive la formula che sta scrivendo sulla lavagna: uno al cuubo, più due al cuubo, più tre al cuubo, ......., più enne al cuubo; poi si rivolge alla platea e chiede: e vooi che cosa mi diite? A questa domanda tutte le centinaia di studenti presenti rispondono serissimi in coro: di andaare - a daare via-  il cuubo, professore!!!!!!!!! Senza scomporsi Ricci rivolgendo uno sguardo ironico a tutti noi scoppiati in una goliardica risata: braviii! vi aspetto tuutti quiii per gli esaami!
Cose d'altri tempi.

lunedì 28 dicembre 2009

Io ho sempre diciott'anni!!


Un giorno ho fatto visita a mio nonno Elia, al suo negozio di città. Aveva  95 anni e si avviava baldanzoso a superare i 100. A proposito, questa foto lo ritrae alla festa dei suoi cento anni! Ci siamo appoggiati al muro riscaldati dal sole a guardare la gente che passava sul marciapiede e chiacchieravamo del più e del meno. Mio nonno argomentava sui suoi malanni e soprattutto sul fatto che le gambe non lo reggevano più come una volta e che a breve avrebbe dovuto purtroppo usare sempre il bastone. Riteneva questo fatto un segno di invecchiamento intollerabile e ne era molto dispiaciuto.
Ma quando gli è passata davanti una bellissima e giovane signora l'ho visto improvvisamente dritto e ringiovanito alzare il cappello per salutarla con un sorriso, e mentre si allontanava seguita dai nostri sguardi il nonno mi ha sibilato: ah, se avessi quindici anni di meno.... Ridendo gli ho fatto il conto: avresti 80 anni e cosa penseresti di fare? Mi ha guardato serissimo dicendo che a 80 anni lui andava in bicicletta, che fino agli 85 si sentiva un leone e qualche zampata era ancora pronto a distribuirla, mentre ora... a quel punto si è interrotto, mi ha guardato dritto negli occhi e mi ha detto ridendo toccandosi con l'indice la fronte: ricordati che io qui dentro ho sempre 18 anni!

I miei nonni Pietro e Carolina
Quella frase l'avevo sentita molto tempo prima anche dalla mia amatissima nonna materna Carolina detta Carolì  mentre mi raccontava episodi della sua non facile vita; del primo marito debole e malato, dell'asino unico suo bene e di mio nonno Pietro, ardito del Piave  durante la prima guerra mondiale e poi sempre pronto per spirito d'avventura ad abbandonarla con le 4 figlie piccole e l'osteria per andare in Africa Orientale a costruire strade. Nonno che quando era ubriaco parlava di Macallè, Amba Aradam, Amba Alagi come fossero vie dietro casa e che scorrazzava in giro per il paese noi nipotini sul suo triciclo spinto dal motorino del Velosolex facendo impazzire noi di gioia e le nostre mamme di paura.
Io ricordo la nonna sempre con un vestito nero, il grembiule bianco da negoziante ed i capelli  bianchi naturali portati a crocchia sulla nuca . Non dimenticherò mai il suo sguardo che mi ha fulminato quando, non ricordo  a che proposito, ho esclamato: ma nonna, ma tu sei vecchia! In dialetto stretto mi ha indicato la fronte e mi ha detto con forza: qui dentro, io,  ho sempre 18 anni ! (Che dedét, mé, go semper desdott agn!).

Tutti sono vissuti con i diciott'anni nella mente e nel cuore e ci hanno lasciato, nonno Elia a 102 anni, nonna Carolì a 83 anni  e nonno Pietro a 66. Hanno accettato la fine della vita naturalmente, quasi con sollievo dopo tante fatiche, eliminando con la loro forza d'animo dalle nostre menti la paura che ci angosciava. Mi hanno chiamato al capezzale, mi hanno annunciato che di lì a poco non li avrei più visti,  si sono fatti abbracciare forte e a lungo un'ultima volta da noi nipoti e poi dopo qualche giorno hanno chiuso gli occhi lasciandoci sereni senza paure davanti al mistero della fine della vita.... ma me li sento ancora vicini.... anche perchè anch'io, come loro,  ho sempre 18 anni !!!!

domenica 27 dicembre 2009

L'importanza della 'consecutio temporum'





Mariella alle elementari


Antipatia e simpatia
Chissà come e chissà perchè, alcune persone, malgrado tutte le loro e le mie buone intenzioni, qualsiasi cosa facciano, mi indispongono e mi stanno antipatiche, confermando un pregiudizio avvertito istintivamente a pelle fin dal primo contatto. A volte è un sentimento reciproco altre volte è unilaterale e in questo caso spesso diviene quasi un senso di colpa anche perchè è impossibile mascherarlo. Infatti a volte si scoprono situazioni di imprevista ostilità con persone insospettabili.
Una cosa che mi ha molto colpito in una delle mie prime esperienze di lavoro, è una situazione generata da un gesto che ritenevo di pura cortesia.  Normalmente all'arrivo sul posto di lavoro passavo volentieri a salutare i colleghi degli uffici vicini al mio prima di iniziare l'attività giornaliera .... fino a quando ho sentito qualcuno, che non sapeva di essere ascoltato,  dire ad altri: ecco che arriva lo str.... a controllarci!
Così con il tempo ho imparato a capire di più il punto di vista degli altri e ad accettarlo come un dato di fatto, come si accettano la pioggia ed il sole.

Inversamente con gli amici è naturale accalorarsi sui disaccordi, sapendo che comunque ognuno resterà del proprio parere, ma l'amicizia è proprio il riconoscersi l'un l'altro con le proprie diversità conservando la stima e l'affetto reciproco.
Diverso è l'atteggiamento verso persone che misurano tutto sul proprio ego senza alcun sospetto delle ragioni altrui, salvo poi, nelle stesse condizioni, ribaltare il proprio agire opportunisticamente assumendo atteggiamenti indifendibili.
E' la nemesi del povero che diviene ricco, dell'operaio che diviene imprenditore, del subordinato che diviene capo etc.etc. la sindrome del potere.
E' comunque sempre più facile vedere la pagliuzza nell'occhio del prossimo che la trave nel proprio.
A volte mi dicono che ho modi arroganti ma in realtà sono semplicemente timido! (Mame non ridere!!)
La 'consecutio temporum'
Un po' di sano snobismo come tutti quelli che hanno fatto il collegio Sant'Alessandro o la Bocconi così come per le ragazze che hanno frequentato la Capitanio e la Cattolica.
In pratica significa ... conoscere la consecutio temporum, l'uso corretto dei congiuntivi e riconoscersi così in un'elite di fatto.
Liceo Classico Capitanio anni '6o (c'è anche il mio amore!)
E questo malgrado la spinta egualitaria, la critica all'autoritarismo ed al nozionismo, l'apertura democratica e ribelle dei nostri anni sessanta, quando tutte le vecchie convenzioni sociali sono state stravolte.
Saper parlare e scrivere correttamente la propria lingua, conoscere la storia e la geografia, riconoscersi recitando a memoria  brani classici e poesie, ci fa partecipi di una di cultura comune, che apprezza sia il sapere tout court che il saper fare. Non ci facciamo abbagliare dalle apparenze ed al parvenu che si presenta con la  Porsche preferiamo l'amico vero che arriva in bicicletta. Siamo maturati insieme e riusciamo a riconoscerci al volo come appartenenti alla stessa tribù, per cui ricchi o meno ricchi ci rispettiamo e siamo sempre aperti ad aiutarci reciprocamente volentieri e nelle situazioni più disparate.
Il rispetto è un valore.
Dogma n. 1: ogni persona al mondo ha qualità e talenti da esprimere e deve essere rispettata nella sua individualità. Mio padre ci diceva sempre: litiga arrabbiati ma conserva sempre il rispetto per gli altri se vuoi essere rispettato.
Ricordo che alle elementari io ero considerato molto bravo anche perchè leggendo molto, riuscivo ad esprimermi in italiano meglio di altri miei compagni, che perciò guardavo con una certa sufficienza. Tutta la mia infantile arroganza subì fortunatamente un duro colpo quando la maestra ci assegnò il compito di realizzare un oggetto di creta a nostra scelta. Le uniche cose che pensai e riuscii a modellare furono una mela ed una pera striminzite, mentre il mio compagno Sandro, che era all'ultimo posto nei temi di italiano, creò una stupenda nave a vela impartendomi una lezione di vita che non ho mai dimenticato.....   l'eccellenza in un ambito è sempre compensata da mediocrità in altri e viceversa. In effetti Sandro, avrebbe confermato le proprie grandi qualità nel lavoro, prima di scomparire prematuramente in un incidente stradale.
In piedi e fate il tifo......

Mi è rimasto molto impresso il film Il colpo vincente, la storia vera di una squadra di basket universitaria di paese, che arriva a vincere il campionato dello stato dell'Indiana negli anni cinquanta. Nella trama si rivelano fondamentali per la vittoria, oltre al campione superdotato ed i giocatori bravi, anche l'ultimo panchinaro imbranato e l'ex allenatore fallito e ubriacone, che nella lunga strada alla vetta danno un loro determinante contributo... (Hoosiers è il nome degli abitanti dell'Indiana)

La comunicazione
Oltre alla forma è necessaria la sostanza.
Una cosa che mi pesa è perdere tempo per la logorrea vanesia di qualcuno che parla...per parlare ma senza un obiettivo nè un messaggio da comunicare. Soprattutto mi indispongo quando una persona si inserisce in un colloquio con osservazioni inopportune senza alcuna attinenza al discorso, disturbando il dialogo degli altri. A volte capita, ma basta ascoltare gli altri prima di intervenire. Abituarsi a pensare prima di parlare  permette  di elaborare il messaggio da condividere con l'interlocutore per dare sostanza al proprio discorso; iniziare riassumendo il pensiero dell'altro aiuta a entrare in sintonia e permette di partire da punti comuni per sviluppare le proprie argomentazioni. Concisione e chiarezza fanno risparmiare tempo ed evitano fraintendimenti, parlare troppo è sempre sbagliato e controproducente.
Ci vuole anche naturalezza ed empatia ma soprattutto bisogna avere qualcosa da dire. In realtà per comunicare efficacemente esistono anche tecniche sperimentate che vengono insegnate in appositi corsi.
Già presso i romani, dal rhetor si studiava eloquenza, l'arte di costruire discorsi per gli usi più varii (giudiziari e politici innanzitutto). Per far questo occorreva conoscere il diritto, la storia dell'eloquenza, la filosofia.
Nel medioevo queste discipline  facevano parte delle Arti del Trivio (artes sermocinales):
grammatica
retorica
dialettica
che venivano insegnate insieme alle Arti del Quadrivio (artes reales):
aritmetica
geometria
astronomia
musica
NIHIL SUB SOLE NOVI!




Il Natale arriva... quando arriva!


Anche quest’anno siamo stati sorpresi dal Natale … non preparati! Solo che, come dicono Cochi e Renato: il Natale arriva… quando arriva! Né prima né dopo. Le attività tradizionali ci attendono: presepio, albero, pranzi, regali,visite, auguri e inizia la corsa ad ostacoli con l’ansia di trovare qualche bella idea per i regali e congegnare un menu gradito a tutti senza ripetere cose già fatte. Come tutti sono molto felice quando vedo apprezzare una bella idea ma mi dispiace quando dopo tanto impegno non si centra l'obiettivo. Per fortuna il mio amore mi aiuta e tra una discussione e l’altra ci divertiamo un mondo.
Pranzo di Natale a casa nostra: siamo in sei, tocca a lei e a Margherita decidere tutto ed io faccio da supporto... e da sguattero!
Pranzo della Seconda da mia mamma: siamo in 15 e toccano a mia cognata gli antipasti, a mia sorella i tradizionali casoncelli ed a noi i secondi. Mariella cucina la punta ripiena mentre io devo preparare un secondo di pesce.
Faccio lo chef e di solito finisce che cucino in quantità da caserma e poi ci tocca mangiare gli avanzi per una settimana. Quest’anno il mio motto è: melius deficere quam abundare!
Per cui ognuno dei 15 piatti di pesce sarà così composto:
1 involtino di pesce spada alla siciliana
1 gamberone gigante sgusciato flambè
1 sarda a beccafico
Come contorno la zuppetta di lenticchie al granchio reale.

Cena dell’ultimo dell’anno, siamo in otto e dobbiamo pensare solo ai regalini di mezzanotte visto che siamo a casa di amici. Ovviamente devono essere cose simboliche di poco valore ma simpatiche.
Per le signore Mariella ha pensato a spille d’epoca che abbiamo scoperto in un negozietto di città alta mentre per i signori devo pensarci io. L’anno scorso avevamo trovato dei puzzles da 1000 pezzi che rappresentavano il panorama della Fara e sono stati graditi, ma quest’anno? Mi piacerebbe regalare i mitici occhiali a raggi x pubblicizzati sulla settimana enigmistica di tanti anni fa, che promettevano di vedere sotto i vestiti delle belle ragazze, ma non si trovano più. Aiuto!! Farò un giro ispiratore per i negozietti di città.


Miiiii  quanto nevica! Ho spalato un chilometro quadro di neve in cortile per uscire dal garage. Pochissime auto in giro, arrivo all'appuntamento con mezz'ora di ritardo e sono il secondo di cinque per cui per iniziare la riunione dobbiamo aspettare tutti gli altri e l'ultimo arriva un'ora tonda dopo l'ora stabilita giustificato naturaliter dallo stato delle strade. Ma  una spruzzata di neve di 20 centimetri non avrebbe certo fermato i bergamaschi d'antan! Siamo proprio dei nipotini degeneri : Oh tempora, o mores.

domenica 13 dicembre 2009

Ogni cosa ha il suo tempo


Ho riscoperto Gibran Kahlil nella mia biblioteca dove l'avevo riposto dopo averlo letto senza averlo capito parecchio tempo fa . E' un poeta e nel libro 'Il profeta' esplora la vita nelle sue manifestazioni quotidiane: la bellezza, la libertà , il dolore, i figli .... rispondendo a domande dirette:

E una donna che reggeva al seno un bambino disse: Parlaci dei figli
Ed egli disse:
I vostri figli non sono i vostri figli.
Sono i figli e le figlie della brama che la vita ha di sè.
Essi non vengono da voi, ma attraverso di voi.
E benchè vivano con voi non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri.
Poichè essi hanno i loro pensieri.
Potete custodire i loro corpi ma non le loro anime.
Poichè le loro anime abitano nella casa del domani, che voi non potete visitare, neppure in sogno.
Potete sforzarvi di essere simili a loro, ma non cercate di renderli simili a voi.
Poichè la vita non procede a ritroso e non perde tempo con il passato.
Voi siete gli archi da cui i vostri figli sono lanciati come frecce viventi:
L'arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, e con la sua forza vi tende affinchè le sue frecce vadano rapide e lontane .
Fatevi tendere con gioia dalla mano dell'arciere.
Poichè Egli ama la freccia che vola, ama ugualmente l'immobilità dell'arco.
Questa riflessioni svelano la realtà oltre l'apparenza e aiutano a dare un significato ed un limite all'agire quotidiano. La spiritualità, si esprime nelle emozioni evocate dalla poesia e dalla musica.

martedì 8 dicembre 2009

La Esselunga ed il Santo Graal


Benvenuti nel super-iper-mega-mercato! Ogni tanto mi tocca fare il carrellista al seguito del mio amore che scorazza tra offerte speciali, banchi di surgelati, erbe liofilizzate, piatti pronti solo da infornare. Il bigliettino microscopico della lista della spesa scritto piccolo piccolo partorisce inspiegabilmente un enorme carrello pieno che si tramuta poi in quattro o cinque borse di plastica che riempiono auto e baule. Di solito poi il tutto sparisce di nuovo misteriosamente in casa tra frigorifero, congelatore, madia, ripostigli e cantine lasciando come unico segno un vuoto nel portafoglio ed un lunghissimo scontrino così inutilmente dettagliato e preciso che lo si butta via subito. Oggi è l'Immacolata , dovrebbe essere un giorno di festa per tutti, invece le cassiere sono al lavoro come sempre, e perciò vorrei fare l'obiettore della spesa per convincere i signori della Grande Distribuzione che queste aperture nei giorni di festa non rendono economicamente e che quindi smettano di proporle. Una volta, per lavorare alla domenica, giorno del Signore e non dell'uomo, ci voleva giustamente il permesso del Parroco.
Ma visto lo scarso traffico e le poche auto nel parcheggio della Esselunga decidiamo di anticipare la grossa spesa di domani. Così mi consolo e giustifico pensando che in ogni caso il personale avrà certamente retribuzione straordinaria per lavoro festivo-serale e che noi, non dovendo fare code con l'auto e con il carrello produrremo meno CO2 limitando il riscaldamento globale e l'entropia dell'universo.



Che modo prosaico di finire un pomeriggio magico!
Partenza di buon passo da città bassa per Borgo Pignolo e San Michele al Pozzo Bianco fino a Colle Aperto. Grande e piacevole sorpresa sulle mura per la fine del cantiere alla Cannoniera di San Giovanni. Stupendo tramonto sulla pianura con vista a occidente fino a Milano ed a sud con tutti gli Appennini a perdita d'occhio.
Passaggio da Porta San Giacomo e discesa decisa per la scaletta dell'amore fino alla stazione inferiore della funicolare in un'atmosfera tersa e pulita. Pochissime auto in movimento e nei parcheggi ma molta gente che passeggia allegramente con bimbi e zie.
Poi il richiamo del traffico, della folla e della confusione e zac..... del consumismo. In altri tempi la meta con i famigliari, zii, cugini e amici era un Santuario: Caravaggio, la Madonna dei Campi, lo Zuccarello per chiedere una grazia o pregare riconoscenti per un voto esaudito. Allora i ritmi permettevano all'anima di guidare il corpo mentre ora la vita è talmente frenetica e veloce che l'anima viene persa per strada, dimenticata.
Solo quando si riprende il passo lento e ci si misura con la fatica del vivere e del morire si ritrova il tempo e riappare l'anima che è dentro di noi.
A quel punto possedere e consumare non è più così importante, mentre diviene essenziale il viaggio alla ricerca del Graal, simbolo della verità e dell'eterno.
...... Che il Graal sia ora nascosto tra i banchi della Esselunga?