sabato 23 ottobre 2010

Madrid - Toledo - San Lorenzo del Escorial

Era il 1973, anno di una indimenticabile vacanza di tre settimane in Spagna con la Fiat 124 Special T di mio padre.

Granada 1973
Con Mariella,  Daniele e Maria in quella torrida estate facemmo 5.000 Km e visitammo Valencia, Baza, Granada, Cordova, Malaga, Cadice, Siviglia, Toledo alloggiando in alberghi quasi sempre con piscina e mangiando in ottimi ristoranti. C'era ancora il generalissimo e ci accorgemmo che le nostre poche lire valevano molte pesetas e che i prezzi erano convenientissimi.  Arrivati infine a Madrid  ci concedemmo l'hotel Plaza in centro e partimmo alla scoperta delle bellezze turistiche del centro città:  il palazzo reale ed il Prado, il parco del Retiro e plaza mayor. L'indomani completammo l'esplorazione, e dopo aver assistito alle cinque del pomeriggio alla corrida nella plaza de toros, partimmo (i soldi erano quasi finiti)  verso Saragozza e Barcellona su strade provinciali (non c'erano ancora autostrade) guidando nella notte sulla Sierra per arrivare sfiniti alle 10 del mattino successivo a Sète in Francia.
Un' avventura memorabile!
E' il 2010, anche se in Spagna siamo tornati molte altre volte in vacanza, a Tossa de mar, a Barcellona, in Galizia, è la prima volta che rivediamo Madrid e siamo curiosi di vedere i cambiamenti rispetto all'immagine che conserviamo nella memoria.
Piazza di Spagna
Giovedì 30 settembre. Dopo una levataccia alle 3 del mattino ci imbarchiamo alle 6,50 da Malpensa e arriviamo alle 8,30 all'aereoporto di Madrid  Barajas. Madrid eccoci finalmente! Trovato il bus in un remoto parcheggio, lasciamo i bagagli in una camera dell'Hotel Husa Moncloa, contiguo al più lussuoso Husa  Princesa con il quale peraltro condivide molti servizi. Passeggiamo fino alla vicina Plaza de Espana e sulla Gran Via e poi ci ritroviamo a pranzo alla cava del Duque. Una cantina interrata dove ci aspetta una buona tavola. Rientriamo in albergo e occupiamo le camere: la nostra è molto spaziosa con una parete tutta finestrata che da sulla calle de la Princesa.   Doccia e alle 15,00 giriamo con la guida Helena che ci mostra dal bus il centro della città, i nuovi grattacieli del centro finanziario ed il Santiago Bernabeu. Al ritorno io e Mariella prendiamo la metro ed andiamo in plaza Colon all'Hard Rock Cafè  dove acquistiamo le magliette per i ragazzi ed io mi faccio una 'cagna' (boccale di birra alla spina). Riprendiamo poi la metro fino a Puerta del Sol e facciamo quattro passi in Plaza mayor e nella calle omonima. Dappertutto una grande folla, la movida della sera, negozi sfavillanti, caffè con i tavolini all'aperto pieni  di gente per l'aperitivo. Al ritorno tutti insieme alla cena spartana in albergo.
Venerdì 1° Ottobre Partenza per Toledo che raggiungiamo dopo un'ora di bus. Scala mobile dentro le mura che ci porta nella piazza vicino all'Alcazar.
I turisti a Toledo
  Io vado a visitare il museo dell'esercito dentro il palazzo mentre gli altri seguono la guida nella visita alla cattedrale. Il museo è molto bello ed interessante anche perchè non è la solita collezione di armi ma contiene tutta la storia di Spagna dall'epoca pre-romana ai giorni nostri, con diorami, opere d'arte, percorsi didattici e filmati illustrativi. Visito poi la stupenda cattedrale e passeggio nelle strette vie. Restano evidenti le tracce della dominazione araba  (770-1081) e dello splendore come capitale del regno. Solo nel 1561  Filippo II trasferì la corte a Madrid,  piccolo borgo in riva al Manzanarre. Al ponte di San martino, sopra il Tajo, ci riuniamo tutti ed andiamo a pranzo in un bel ristorante vicino. Al ritorno, mentre tutti vanno in centro, noi invece andiamo a passeggiare nel vicino parco dell'ovest.
Vista dal parco
 Visitiamo il tempio egizio, i grandiosi roseti ed una mostra di bonsai dell'associazione amatori madrileni.
Una bella passeggiata nel verde ben tenuto con angoli destinati ai giochi dei bimbi e dei grandi (Tai chi sul prato), una sosta per bere una cagna ad un chiosco e godere del pomeriggio madrileno. Sera con cena spartana in albergo. passeggiata notturna per la gran via in mezzo alla movida intensissima ad ogni ora.
Sabato 2 ottobre visita al fastoso palazzo reale, ed al Prado.
Rispetto ai ricordi del 73, il nuovo Prado  ha rivoluzionato l'esposizione mettendo al centro la pittura spagnola, El greco, Velazques, Goya, Ribera e ponendo i pittori  italiani, fiamminghi, e francesi in sezioni successive ai vari piani.
Non ho visitato il museo di arte moderna Reina Sofia e mi propongo di farlo in una prossima visita.
Tablao Flamenco
 Pranzo in un buon ristorante e giro per il centro ed il Corte Ingles. Serata elegante al tablao flamenco Torre Bermejas con un buon spettacolo ma una pessima cena in un ambiente affollatissimo. Rientriamo passeggiando a piedi nella movida notturna.
La Gran Via è come via Veneto a Roma negli anni sessanta, grande folla variopinta, tavolini all'aperto e grande traffico luccicante di auto al centro. Uno spettacolo con tutti i negozi ed i ristoranti aperti fino alle ore piccole.
Domenica 3 ottobre il cielo comincia a coprirsi e dai 660 metri di Madrid saliamo fino ai 1100 di San Lorenzo dell' Escorial . Il 10 agosto 1557, re Filippo II per celebrare la vittoria a Saint Quentin sull'esercito francese decise di far costruire un complesso monumentale che potesse fungere da monastero, da palazzo e da pantheon. I lavori durarono solo 21 anni, conferendo un’eccezionale unità di stile a quest’insieme dalle forme rettangolari e simmetriche. Sobrio e maestoso, l'Escorial si erge in un luogo di rara bellezza, ai piedi del Monte Abantos, a 49 km a nord-ovest di Madrid.
i giardini de l'Escorial
 Visitiamo la biblioteca, gli appartamenti della regina e del re che si affacciano all'interno della Basilica, le cripte dei re di Spagna ed i grandiosi giardini. Il cielo si copre e si alza un vento gelido. Mentre torniamo a pranzo in città  intravediamo sulla sierra l'enorme croce di granito alta 150 metri della valle dei caduti, il pantheon del generalissimo.Pranziamo in un buon ristorante vicino a piazza di Spagna, passeggiamo e alle 18,0 siamo di nuovo all'aeroporto per il rientro. Nel frattempo si scatena un nubifragio sulla città che blocca il traffico aereo. Con un ritardo di più di un'ora riusciamo a decollare e dopo un volo abbastanza tranquillo arriviamo a Malpensa.

A mezzanotte siamo a casa! Madrid rispetto alla grigia atmosfera immobile che avevamo riscontrato nel 73 si è completamente trasformata in una città ricca e piena di vita e di opportunità. La rete di strade e metropolitane è eccellente ed è posta una grande cura nei parchi e nei servizi turistici e per i cittadini. E' una grande capitale  europea e si vede! Speriamo di tornare presto.





martedì 28 settembre 2010

incontro sul cammino.....Zé Tavares

Zè Tavares e Antonio Soarez

 Mais belo que as mais belas paisagens do caminho, é o encontro humano, o relacionamento franco e sincero e a descoberta da partilha de valores estéticos e civilizacionais que nos irmanam numa cultura comum...


Agradeço-te (vos) os momentos agradáveis vividos no "camiño".

Zé Tavares


(Più bello che i paesaggi più belli del senso, è l'incontro umano, il rapporto franco e aperto e la scoperta di valori estetici e di civiltà che ci unisce in una comune cultura ...

Grazie a voi (voi) i piacevoli momenti trascorsi nel "Camino")

mercoledì 22 settembre 2010

lunedì 13 settembre 2010

A ciascuno la sua Cordova.








Canciòn de jinete. 
                                         Canzone del cavaliere

Còrdoba,                                                         Cordova
lejana y sola.                                                   lontana e sola
Jaca negra, luna grande,                                cavallina nera, grande luna
y aceitunas en mi alforja.                                e olive nella mia bisaccia.
Aunque sepa los caminos                                Anche se conosco le strade
yo nunca llegaré a Còrdoba.                           io non arriverò mai a Cordova.
Por el llano, por el viento,                              Nel piano, nel vento
jaca negra, luna roja.                                     cavallina nera, luna rossa
La muerte me està mirando                            la morte mi sta guardando
desde las torres de Còrdoba.                          dalle torri di Cordova.
Ay qué camino tan largo!                                Ahi che strada lunga! 
Ay mi jaca valerosa!                                       Ahi la mia brava cavallina!
Ay que la muerte me espera,                          Ahi che la morte mi aspetta,
antes de llegar a Còrdoba!                             prima di arrivare a Cordova!
Còrdoba,                                                        Cordova,
lejana y sola.                                                  lontana e sola.

Federico Garcia Lorca

Ogni uomo è in viaggio verso la sua Cordova, che non raggiungerà .......
Godiamoci il viaggio!

venerdì 10 settembre 2010

Camino Portogues 2010- cronistoria






Quest'anno abbiamo fatto oltre 140 Km del cammino portoghese verso Santiago.

Venerdì 20 agosto siamo arrivati in aereo a Porto, abbiamo noleggiato l'auto dalla Hertz e in autostrada siamo andati prima a Braga dove abbiamo visitato il centro e abbiamo pranzato. Poi siamo arrivati a Ponte de Lima dove avevamo prenotato all'hotel Axe del Golf.
A Cena siamo andati a Viana do Castelo sulla costa Atlantica dove era in corso una grande festa popolare nella notte con bande di tamburi in parata.

Il cammino è ben segnalato e lo abbiamo affrontato con 4-5 kg negli zaini percorrendolo alla media di circa 4km all'ora in tappe giornaliere di 20-25 km  con 6-8 ore di marcia. Al pomeriggio un volontario recuperava l'auto al seguito ritornando alla partenza con bus o taxi.

Sabato 21 la prima tappa  è stata molto dura sui sentieri di montagna e molto caldo da Ponte de Lima attraverso 18 Km belli ma impegnativi fino a Rubiaes. L'ultima ora di salita Fermo non stava bene, per cui abbiamo chiesto aiuto in una casa sul percorso e siamo stati accompagnati in auto fino all'arrivo, dove dopo più di un'ora ci hanno raggiunto Daniele e Silvano che avevano proseguito a piedi e sono arrivati stremati. Ottima la locanda del Repouso del Pelegrino ed eccellente la cena da Costantino.
Domenica 22 bei sentieri per 19 km fino a Valença città portoghese fortificata sul confine e poi a Tui (Hotel Colon) in Spagna aldilà del fiume Minho. Pranzo da Garcia in rua seixta, vineria consigliata da Ale e Grazia (ottimo vino e buona cucina ma tapas scarse per dei pellegrini affamati) e cena disgiunta: 3 alla Parillada nel centro storico vicino alla Cattedrale mentre Daniele è tornato in auto da Costantino a Rubiaes.

Lunedì 23 la tappa più lunga (32km)  sotto la pioggerellina fine e con oltre due ore di cammino nella zona industriale.... (da evitare possibilmente) fino a Porrino (bella) e con la sorpresa nell'ultima interminabile ora di cammino della discesa a precipizio sull'asfalto scivoloso fino a Redondela. La cittadina è povera di strutture ricettive e alle 16,00 albergue e hotel erano pieni, pioveva che Dio la mandava per cui ci siamo affidati ad un tassista che ci ha trovato due camere al Jumboli qualche km oltre il centro. Cena con ostriche (6 a testa) e mariscos nella vicina Arcade.
Martedì 24 di buon mattino 20km facili fino a Pontevedra, bella cittadina,  sistemati in un ottimo Hotel in centro: la Virgen del camino. Bighelloniamo in città,  pranziamo in Pulperia da Fidel e andiamo a cena al restaurante O cruceiro sulla piazzetta delle 5 Ruas. Passeggiata nella notte per il centro storico molto suggestivo.

Mercoledì 25 da Pontevedra a Caldas de Reis, percorso facile e in mezzo al verde. Io e Fermo facciamo staffetta  e solo Daniele fa tutti i 20 km a piedi. Nel pomeriggio visitiamo la costa Atlantica intorno a Villagarcia. Spiagge e paesaggi stupendi nel sole. Caldas de reis è una cittadina attraversata dalla strada nazionale molto trafficata. In un lavatoio pubblico alimentato da acqua calda termale alcune pellegrine in bikini fanno il bagno accanto ad una signora del luogo che lava i suoi panni nella stessa vasca. Pernottiamo confortevolmente all'Hotel Sena dove pranziamo e ceniamo.
Giovedì  26 20Km molto belli nel verde fino a Padron dove incontriamo Zè (professore di filosofia) ed Antonio (ex bancario) che arrivano a piedi da Porto e visitiamo la cattedrale con il cippo romano dove è attraccata la barca che riportava il corpo di Santiago dall'Africa.
Nel recuperare l'auto mi capita il tassista cantante folk (ha cantato come solista in tutta Europa e anche all'Olimpia di Parigi con un complesso di sette elementi che musicava le poesia di Lorca e di Rosalia de Castro, la grande poetessa Galiziana).
Mi fa sentire il suo cd e canta con grande passione e bellissima voce. Inoltre ricorda quando accompagnava in Italia lo zio che portava le ragazze di vita in Calabria.
Al ritorno raccolgo i pellegrini che hanno rinunciato a prendere le camere all'hotel Scala, carissime e nel sottotetto. Con un lampo di genio conveniamo di andare in auto a Lavacolla dove troviamo alloggio all'Hotel Garca. Pranzo al restaurante Sanpaio, riposino e poi cena allo stesso ristorante!
Venerdì 27 passando dal Monte di Gozo dopo 4km di salita e 5 km dentro la città arriviamo alla cattedrale di Santiago de Compostela.
E' l'anno Giacobeo con grande afflusso di gente e code dappertutto: per ricevere la Compostela, per entrare  alla Messa di mezzogiorno così dobbiamo rinunciare ad abbracciare il Santo per evitare ore di coda.
Torniamo a riprendere l'auto e pranziamo per la terza volta e con soddisfazione ancora al Sanpaio.
Poi via verso Finisterre; ci sistemiamo al Merendero a Corcubion per la notte e visitiamo il faro. La sera ci facciamo una teglia gigante di "arroz con mariscos". Un po' troppo sapida. A cena incontriamo un singolare personaggio settantenne di Belluno che cammina in solitaria al ritmo di 40 km al giorno! Ci consiglia  di visitare Muxia e la chiesa della Virxe da barca.
Sabato 28 all'alba visitiamo questo posto magico! La chiesa sugli scogli, le rocce ed il monolite illuminato dal sole tolgono il fiato. Fermo si appende alla sacra roccia del giudizio (pedra dabalar o pietra oscillante) e a causa dei suoi peccati si ferisce alle braccia, ma miracolosamente le ferite guariscono quasi subito grazie alla pomata all'arnica.
Poi dopo aver visitato la bella costa dell'Atlantico a Muros e Noya arriviamo a Padron dove imbocchiamo l'autostrada e andiamo fino a Porto.
Alloggiamo nel lusso più sfrenato in avenida Boa Vista all'hotel Porto Palacio (5 stelle) dove comunque pranziamo con 8 euro e beviamo un ottimo bicchiere di vino Porto offertoci come benvenuto.
Nel pomeriggio visitiamo la città vecchia sotto il sole e riconsegnamo l'auto alla Hertz che ci  fattura 84 euro suppletivi per i piccoli danni della carrozzeria (Per fortuna avevamo la kasko).  La sera poi troviamo un buon ristorante brasiliano nelle vicinanze.
Domenica 29  mattino siamo in aeroporto alle 8 e con il volo in orario e siamo a casa alle 12,30.

sabato 31 luglio 2010

Radio days


Anni 50

Che nostalgia  la radio, quando era l'unica voce che ci teneva in contatto con il mondo e con la musica!
Rivedendo il film di Woody Allen "Radio days"  sono tornato con la memoria ai tempi della radio ed in particolare alla tragica radiocronaca dell'affondamento dell'Andrea Doria il 26 luglio del 1956 quando avevo nove anni.
In casa avevamo un grande mobile in mogano con radio, giradischi a 78 giri e vano bar incorporato. Ricordo  il rutilante mosaico di specchi che si illuminava all'apertura dello sportello, i bicchierini disposti su dei piccoli ripani laterali in vetro fumé e le bottiglie di Vecchia Romagna, Fernet e Marsala Florio all'uovo per gli ospiti. A fianco c'era il visore della radio con un punto verde luminoso che si accendeva e sul vetro illuminato scorreva verticalmente la barra delle lunghezze d'onda dove erano riportate le principali stazioni del mondo: Buenos Aires, New York, Il Cairo  e perfino Sidney. Girando le manopole  per me ogni volta era una grande emozione sentire il fischio della modulazione e tra i caratteristici rumori di fondo lontani annunciatori parlare lingue sconosciute. Ovviamente il mobile era nel salotto buono mentre noi vivevamo nella grande cucina intorno al tavolo da pranzo e potevamo sentire la radio solo per mezzo di un piccolo altoparlante appeso in alto nell'angolo sopra il camino. Prima di metterci a tavola ero incaricato da mio padre di accendere la radio e ricordo che dovevo mettere le pattine perchè il pavimento della sala era  lucidato con la cera (Grey). A pranzo di solito ascoltavamo il Gazzettino Padano, che si presentava con il trillo dell'usignuolo. Quel giorno la voce inconfodibile dell'annunciatore con il tono grave delle tragedie ci descrisse in diretta l'affondamento del nostro più bel transatlantico: l'Andrea Doria tenendoci in sospeso fino alla fine sulle sorti del comandante Calamai, che voleva affondare con la sua nave e che solo all'ultimo momento fu convinto dai suoi ufficiali a scendere sulle scialuppe di salvataggio, facendo tirare a tutti un sospiro di sollievo. La tensione di quei momenti, la voce del cronista che ci faceva vivere intensamente un dramma che potevamo solo immaginare, la partecipazione intensa di tutto il mondo alla tragedia del mare, sono sensazioni che poi ho raramente percepito. Che differenza con le attuali telecronache di una televisione che tutto spettacolarizza e tutto banalizza, con la mediocrità dei commenti e delle domande dei giornalisti che non sanno far partecipe il pubblico agli eventi perchè loro stessi hanno perso ogni capacità di commuoversi veramente. E' anche vero che alla TV ormai è superfluo  sentire la descrizione di ciò che è già evidente nelle immagini e fastidioso ascoltare dissertazioni su argomenti senza alcuna attinenza diretta con quanto compare sullo schermo. Sono più veri quei servizi senza il commento e senza le inquadrature insistenti del cronista in strada che chiede al primo passante le sue impressioni. Molte telecronache sembrano temini di italiano in prima liceo.
Fino all'assurdo di quella giornalista che per poter dare il senso della drammaticità di un incendio boschivo, si faceva riprendere davanti alle sterpaglie incendiate appositamente per lei dai vigili del fuoco. 
Che figuraccia quando è stata scoperta! Che differenza con la personalità dei grandi giornalisti, che avevano maturato anche se giovani, esperienze di vita, idee e valori che trasmettevano autorevolmente ai propri ascoltatori.

L'Andrea Doria in navigazione

 Andrea Doria la tragedia 


martedì 27 luglio 2010

La mareggiata

Ho sempre amato il mare in tempesta, quando il vento ed i cavalloni scuotono il mare e la vela  deve essere tenuta a forza mentre la barca vola sulle onde sfiorando l'acqua!
1980 Regata ad Alimini...mare forza 7