martedì 6 agosto 2013

Rajastan - il viaggio aristocratico





In Italia sono tempi bui: privilegi, caste e tasse sempre più alte per mantenere sprechi non più sostenibili. L'unico possibile sollievo, fin che si può, è viaggiare lontano e vedere gli altri paesi del mondo.
Dopo un po' di sogni ad occhi aperti su Cina e Giappone (lontani), Hawaii e Australia (lontanissimi), ci accorgiamo che nel viaggio in Thailandia, ultima terra visitata a est,  abbiamo scavalcato l'India, più vicina e mai vista. Sapendo che Piero e Baby sono anni che ci tornano entusiasti, li incontriamo per farci raccontare le loro esperienze. Guarda caso sono in partenza per il loro quarto viaggio in India, ci trasmettono il loro entusiasmo e ci consigliano di rivolgerci a Noemi dell'agenzia Gattinoni di Bergamo, impareggiabile organizzatrice di viaggi da favola per quella regione. Così scopriamo che i due viaggi sono sovrapponibili, e dopo pochi giorni mettiamo a punto il programma con l'agenzia: 15 giorni in Rajastan con auto, autista e guida nello stesso periodo dei nostri amici. Partenza il 17 di gennaio da Milano alle 21, 25 con volo diretto della Jet Airways e arrivo a Delhi alle 9,55 del 18 gennaio.

A: Delhi, B:Agra, C:Samode, D:Jaipur, E:Puskar, F:Udaipur, G:Jodhpur, H:Jaisalmer, I:Bikaner, L:Mandawa
Venerdì 18.01 DELHI

Volo tranquillo e confortevole. All'arrivo cambio 500 euro all'aeroporto e ricevo circa 34.000 rupie. Poi esco passando dal check point con i soldati in armi che mi controllano e finalmente trovo i corrispondenti che ci attendevano con l'auto per portarci all'hotel. A questo punto cerco di rientrare nella hall dell'aeroporto per accompagnare fuori Mariella ed aiutarla con le due valigie. Impossibile! I soldati non permettono assolutamente a nessuno di rientrare e così faccio segno da fuori attraverso i vetri a Mariella di uscire. Lei mi capisce al volo ed esce trascinandosi i nostri due bagagli. Nella nostra stessa situazione tutti gli altri viaggiatori. In segno di benvenuto ci donano una collana di fiori gialli. Carichiamo il tutto sull'auto, una Tata e veniamo accompagnati all'Hotel sotto un acquazzone tropicale.

Periferie allagate
Strade allagate, pedoni e ciclisti con l'acqua alle ginocchia, un traffico caotico. In India si guida a sinistra come in Inghilterra, ed è obbligo suonare in fase di sorpasso anche quando si è fermi. Risultato: una cacofonia di clackson ad ogni metro tra pedoni, risciò, biciclette, tuk-tuk motociclette e scooter, camion, autobus e auto che si sfiorano e incrociano. Fa freddo, dopo la pioggia si alza una sottile nebbia. L'hotel è eccellente, la camera splendida e ci possiamo sistemare e ripulire. Quando scendiamo a pranzo incontriamo gli amici che avevano preferito un volo della Emirates con scalo a Doha. Pranziamo a buffet, eccellente, molto sofisticato. Dopo pranzo ci viene a prendere la nostra guida, Pryank,  laureato in informatica e guida con licenza nazionale, particolare che si rivelerà importantissimo durante il viaggio. La licenza nazionale infatti lo autorizza ad accompagnarci nelle visite ovunque, senza l'altrimenti necessaria assistenza di guide locali. Parla un ottimo italiano, è stato a Perugia in stage e conosce il nostro paese. L'auto che ci viene assegnata è un Toyota Land Cruiser, comodissimo e silenzioso come il nostro autista, che si dimostrerà bravissimo facendoci viaggiare veloci e sicuri per gli oltre 2300 Km del nostro viaggio.
Il cielo si è rasserenato e quindi iniziamo la visita di Dehli, in realtà di alcune delle 7 capitali che si sono stratificate nei secoli sulle rive del fiume Yamamuni, iniziando dal parco archeologico del Qutub Minar la torre alta 73 metri  "l'ombra di Allah sull'oriente e sull'occidente" costruita nel 1400 dagli invasori afgani. E' il simbolo delle dominazioni islamiche in lotta perenne con le culture della maggioranza induista .



L'architettura islamica è caratterizzata dalle volte ad arco persiano e dalle decorazioni geometriche, mentre quella Indù dalle colonne riccamente decorate con figure di dei, uomini e animali sormontate da architravi.  Il porticato del cortile è composto dalla tipica architettura indù, proveniente dai 16 templi preesistenti distrutti e poi incorporati nelle costruzioni islamiche successive. Ora che in India sono al potere democraticamente 800 milioni di indù rispetto ai 140 milioni di musulmani rimasti dopo la diaspora Pakistana, si ricomincia da capo. Nei luoghi sacri dove prima erano i templi degli dei, distrutti e sostituiti dalle moschee, ora vengono riedificati i templi indù in qualche caso distruggendo le moschee o, affiancandole con i nuovi templi.
In cittá fervono i preparativi per la festa della Repubblica Indiana celebrata il 26 di gennaio  con una imponente parata militare, per cui sparsi nella città vediamo polizia e soldati schierati ovunque  per prevenire possibili di attentati islamici.  Molti monumenti tra i quali il famoso Forte Rosso e la Porta dell'India restano inaccessibili ai turisti.
Visitiamo la New Delhi, ideata, progettata e costruita in uno stile maestoso dagli inglesi negli anni ’20 del XX secolo,  è una città dagli ampi viali alberati, parchi, giardini, grandiose residenze che ospitano gli uffici del governo, ed il Connaught Place, centro finanziario, commerciale e di business. Vediamo dalla strada l’India Gate, ovvero l’arco di trionfo che porta con sé i nomi di diverse migliaia di indiani che persero la loro vita durante la Prima Guerra Mondiale. Di fronte si trova il Rashtrapati Bhavan, la residenza ufficiale del Presidente indiano, connubio perfetto tra stile architettonico occidentale e Mughal. Circondato da enormi parchi, la sua costruzione fu ultimata nel 1929.  La parata militare parte dalla residenza e lungo un larghissimo viale  dopo oltre 3 km arriva al Forte Rosso.
Siamo ospiti dell'ottimo Hotel Crown Plaza Today.


Sabato 19.01 DELHI



La giornata dedicata alla visita della parte vecchia di Delhi. Visita al Jama Masjid, ovvero la più grande moschea dell’India; costruita tra il 1644 e il 1658 durante l’impero di Shah Jahan, è un’imponente opera architettonica di mattoni rossi e marmo bianco che si estende per 40 mt in altezza, con 4 torri agli angoli e 3 ingressi  Strade sterrate e vicoli strettissimi, pericolosi ci dice Pryiank, Mariella è costretta a indossare un vestito che la copre tutta e ci togliamo le scarpe.
Jama Masjid

Scopriamo che le moschee indiane dietro l'imponente facciata sono costituite da una sola campata a galleria non particolarmente profonda dove è posizionato il Mirhab. Il Chandni Chowk, che intravediamo,  è un bazar per lo shopping che si trova nella strada principale della vecchia Delhi. Andiamo al tempio Sikh dove dobbiamo entrare a piedi nudi e con una bandana arancione in testa, incredibile sfavillìo di pareti ricoperte d'oro davanti al libro sacro e alla folla in preghiera. Passiamo in un parco sulle rive del fiume Yamuna sorge il Rajghat, il luogo in cui venne cremato Mahatma Gandhi, in seguito al suo assassinio nel 1948.
Rajgat

Sono in corso gli onori militari con una rappresentanza di esercito, marina ed aviazione in armi davanti all'altare che ricorda il fondatore dello stato. Poi andiamo a vedere un tempio modernissimo a forma di fiore di loto costruito da un miliardario indiano fondatore della setta Baha'i come luogo di meditazione  per fedeli di tutte le religioni.






Domenica  20.01 DELHI – VRINDAVAN – MATHURA – AGRA (210 km – 4.30 ore circa)
Partenza per Agra e lungo il tragitto, si sosta a Vrindavan. Questa cittadina sorge sulle rive del fiume Yamuna. Nel cuore della città sorgono i templi di Shri Kirshna, luogo che vide nascere Krishna. Qui si trova anche il tempio Kusum Sarovar che misura circa 138 m di lunghezza, 18 m di profondità e risale all’era di Krishna. Ciò che lo rende un luogo interessante da visitare, è la sensazione di pace e serenità che offre ai suoi visitatori: è caratterizzato da boschi di Kadamb (albero preferito da Krishna) e si racconta che in questo luogo le donne "Gopis" e le mungitrici cogliessero fiori per lo stesso Krishna.  Nelle vicinanze si trovano anche numerosi Ashram (luoghi di meditazione) e piccoli templi. Inoltre, dista solo mezz’ora di cammino dal famoso tempio di Radha Kunj. Nella graziosa città di Mathura, sorge il tempio Dwarkadhish che fu costruito all’inizio del IX secolo da Seth Gokuldass di Gwalior ed è dedicato a Krishna. Pellegrini provenienti da ogni parte dell’India giungono al tempio per assistere alle coloratissime feste che si celebrano durante l’anno.

Vrindavan luogo nativo di Krishna

Il Vishram Ghat è uno dei più importanti ghat lungo il fiume Yamuna, dove Krishna si riposò dopo aver ucciso il re dei tiranni Kansa. Proseguiamo per Agra e all’arrivo, troviamo qualche problema ad arrivare all'hotel, la polizia ci blocca per un assembramento dovuto ad un incidente, passiamo a piedi e subito dopo arriva anche il nostro autista con le valige. Pernottimo ottimamente all' Hotel  Mansingh

Lunedì / 21.01 AGRA – FATEHPUR SIKRI – SAMODE (240 km – 5 ore circa)

il Taj Mahal


In mattinata visita del Taj Mahal, forse il monumento più fotografato al mondo. Non importa quante immagini si abbiano visto o non importa che tipo di aspettative una persona abbia, il Taj Mahal non tradisce mai. La gloria senza pari e la bellezza di questa costruzione va al di là di ogni aspettativa. Dalla simmetria perfetta sotto ogni aspetto, questo monumento costruito per amore si distacca per la notevole qualità del lavoro di intarsio di pietre semi preziose in marmo in stile pietra dura. Il forte rosso di Agra, lontano un paio di km, invece, venne fatto costruire sulle sponde del fiume Yamuna a nord-ovest del Taj Mahal dall' imperatore Akbar e fu successivamente arricchito con arenaria e costruzioni in marmo da Jehangir e Shah Jahan. 


Il forte rosso di Agra

Le colossali doppie mura del forte si innalzano per oltre 20mt in altezza e per 2,5 Km in lunghezza, al cui interno è possibile ammirare irreali luoghi come il Jahangir Place, il Khas Mahal, il DiwaniKhas e due meravigliose moschee. Partenza per Samode e lungo il tragitto, visitiamo Fatehpur Sikri: questa è un’affascinante città fantasma,  costruita grazie all’imperatore Akbar come sua capitale, Fatehpur Sikri era una vera e propria città da fiaba che alla morte dell'imperatore venne abbandonata;  le sue rovine sono ancora in ottime condizioni.


Fathepur Sikri
Non è difficile immaginare come poteva

essere la vita di corte durante quell’epoca grandiosa. Incastonato come un gioiello in un cortile di arenaria rosa, è la tomba in marmo di Saint Salim Chisti, circondata da marmi finemente scolpiti. Visitiamoil Buland Darwaza, il Panch Mahal, la Moschea Jami, il palazzo Birbals, il Sunhera Makan, il palazzo di Jodha Bai, il Kahanikhas, ed il Diwanim. Ripartiamo e dopo qualche peripezia ritroviamo nel buio la strada. All’arrivo a Samode nelle vie del paese incontriamo nella sera il corteo nuziale, con lo sposo sul tradizionale cavallo bianco circondato festosamente dagli invitati. Ci sistemiamo nel Samode Palace (heritage). 


Martedì / 22.01 SAMODE – JAIPUR (40 km – 1 ora circa)
Mattinata dedicata alla visita di Samode, il cui palazzo è conosciuto per i suoi dipinti in stile Shekwhawati, ma il punto forte di questo, è sicuramente la pluri centenaria Durbar Hall o Sheesh Mahal con i suoi magnifici affreschi. L’edificio è circondato dalle colline che rendono il paesaggio davvero pittoresco.


Samode Palace

Interni del Palazzo di Samode
Samode è una piccola cittadina di 8000 anime che fonda tuttora la sua esistenza sull’agricoltura e sull’artigianato e che sorge tra le desolate colline Aravali, sulla strada per Shekhawati, tappa ben conosciuta dai visitatori del Rajasthan. Il paese rappresenta il classico villaggio rustico dell’India. Qui è presente un incredibile varietà di arti e mestieri, come l’artigianato del ferro, la produzione di gioielli, il confezionamento di tappeti finemente intrecciati etc. 
Partenza per Jaipur e all’arrivo saliamo verso il forte Amber a dorso di elefante). A soli 11 km da Jaipur, il forte Amber è uno dei meravigliosi esempi di architettura Rajput che, con i suoi terrazzi ed i suoi bastioni, si riflette nel sottostante lago Maota.

L’originale palazzo venne costruito da Raja Man Singh e completato più tardi da Sawai Jai Singh, ed al suo interno si trovano il Diwan ‐eAam, l’"auditorio pubblico"; il DiwaneKhas, ovvero l’"auditorio privato" e il Sukh Niws, dove, in estate, una brezza fresca soffiando attraverso i canali d’acqua rinfresca piacevolmente l’aria.

Lago Maota
Si possono poi osservare le stanze private delle regine dalle tipiche finestre a grate attraverso le quali le regnati, nella loro intimità, potevano osservare le varie vicissitudini della corte reale. Inoltre si può ammirare il Jai Mandir, ovvero il "Tempio della Vittoria", con la sua famosa Sheesh Mahal, la scintillante "Sala degli specchi". Nel pomeriggio visita della città Jaipur: l’Hawa Mahal il famosissimo "Palazzo dei Venti", costruito nel 1799, un meraviglioso edificio di cinque piani dalla spettacolare facciata piramidale con un susseguirsi di finestre incastonate in un reticolo di pannelli, cupole e guglie.


Il palazzo dei venti
 L’Hawa Mahal fa parte del City Palace, commissionato da Sawai Pratap Singh e disegnato per le donne delle famiglie reali, le quali potevano comodamente osservare, in privato, la strada e le sue vicissitudini quotidiane. Si prosegue la visita con il PalazzoMuseo della città, un imponente fusione di stile tradizionale Rajasthani e Mughal (una parte di questo è adibito a museo, mentre la parte restante è la residenza della famiglia reale di Jaipur). Il museo risplende grazie alla sua collezione di tappeti, piccoli dipinti, e lavori artigianali.

Jantar Mantar 
Visitiamo Jantar Mantar osservatorio astronomico costruita da Jai Singh II che si trova vicino al City Palace. E’ il più grande e meglio conservato osservatorio dell’area, e grazie ai suoi strumenti, gli astronomi hanno potuto misurare le stelle e calcolare l’eclissi.
Giro per Jaipur in risciò
 La grande meridiana segna l'ora con la precisione di due secondi. Fantastico! Giriamo la città su due risciò a pedali e dopo un'ora di passeggiata paghiamo 300 rupìe (circa 2 euro) con una piccola mancia. Siamo alloggiati all'  Hotel Le Meridien






Mercoledì / 23.01 JAIPUR – AJMER – PUSHKAR (140 km – 3 ore circa)
Partenza per Pushkar e lungo il tragitto, ci telefonano dall'Hotel per informarmi di aver dimenticato il portafoglio con tutte le carte di credito. Grazie all'organizzazione dell'agenzia indiana mi verrà recapitato intatto dopo due giorni di inseguimento per tutto il Rajastan. 
Visitiamo la città di Ajmer: il Dargah Sharif è la principale attrazione della città e qui giacciono le reliquie di Sufi Saint Khawaja Moinuddin Chisti, santo musulmano originario dalla Persia. Sebbene sia uno dei più sacri templi musulmani, esso è ugualmente rispettato anche dai fedeli induisti. Infatti il tempio è affollatissimo e veniamo spinti in mezzo alla calca dei fedeli.  Poi visitiamo l'antica  moschea Adhai Din Ka Jhopra il cui nome significa "costruita in due giorni e mezzo" che è un chiaro esempio dell’architettura indo – islamica.

Adhai Din Ka Jhopra
Dopo la visita, partenza per Pushkar, dove visitiamo il tempio di Brahma, la principale attrazione della città, è ritenuto l’unico ed autentico tempio dedicato alla divinità nell’intero mondo ed è il luogo in cui la divinità si rivelò. Un’altra pietra miliare di Pushkar è proprio il suo lago, conosciuto per l’ importanza religiosa che gli proferisce una posizione di rilievo nella religione induista. Qui è possibile vedere il luogo dove l'oca di Brahma si è posata nel lago e trovare tutto intorno approssimativamente 500 templi, 52 palazzi, 52 gath etc.
 Il tempio Savitri, invece, contiene una meravigliosa statua raffigurante la moglie di Brahma, la dea da cui prende il nome il tempio. Mentre il Palazzo Man Mahal, uno dei più maestosi della città, fu fatto costruire da Raja Man Singh. Ci ospita l' Hotel Ananta Spa Resort, una tipica struttura thailandese.


Giovedì / 24.01 PUSHKAR – CHITTORGARH – UDAIPUR (285 km – 6 ore circa)



Partenza per Udaipur e lungo il tragitto, sosta alla città di Chittorgarh. Essa è dislocata a circa 112 km da Udaipur in un paesaggio desolato e accarezzato dai monsoni, con dirupi rocciosi e distese di prati. La fortezza delle città misura 180 m d’altezza ed è lunga circa 5 km. La cittadina è infatti conosciuta per la sua roccaforte in cima alla collina, e per il suo glorioso passato legato alla dinastia tradizione Rajput. Il forte che si estende per oltre 700 acri, si crede essere stato eretto da Bhim, uno degli eroi di Mahabharata. Vijay Stambh, conosciuta anche come "torre della vittoria", è alta 37 m ed ha una struttura a 9 piani; venne costruita da Maharana Kumbha per commemorare le sue gesta vittoriose contro i dominatori mussulmani nel 1440.


La torre della vittoria
Il palazzo Rana Kumbha, invece, è ritenuto il luogo in cui la principessa Padmini ed altre nobildonne commisero suicidio (Jauhar). Purtroppo, sebbene oggi rimangano solo le rovine, la bellezza del luogo continua a resistere. Dopo la visita, proseguimento per Udaipur . Pernottiamo all' Hotel The Trident

Il palazzo della principessa Pasmini










Venerdì / 25.01 UDAIPUR



Visita della città di Udaipur, splendida e romantica città famosa per i suoi laghi, palazzi e fontane. All’ombra delle rigogliose colline, si trovano i laghi Pichola, Fateh Sagar e Udai Sagar, lungo le quali sponde svettano bianchi palazzi da favola.


City palace
Mahahrana Udai Singh ha cercato rifugio proprio in queste zone per fuggire alle orde Mughal, e la rese una città moderna all’interno della valle silenziosa. Segue visita della città vecchia che, con i suoi vicoli e le sue stradine, propone moltissimi luoghi affascinanti da scoprire. Al palazzo del museo si ammira una grandiosa, opulenta e meravigliosa costruzione in marmo e granito, con un’esplosione di balconi bianchi, finestre, archi riccamente ornati e cupole che svettano dalle torri ottagonali. Da non perdere è il tempio Jagdish che fu eretto nel 1651 d.C., che è un chiaro tributo alla tenacia dei suoi costruttori e alle tradizioni artistiche che in esso vengono rappresentate. Facciamo una crociera sul lago Pichola, il più esteso e più maestoso lago della zona: dall’alto è dominato da verdeggianti colline, mentre palazzi, case, ghats, giardini e templi sorgono lungo le sue rive.
Jag Mahal e Jag Niwas (Jag Mandir) sono i due palazzi che aggiungono una nota romantica a questa fantastica ambientazione. Visita ai ghat della zona. 


Sabato / 26.01 UDAIPUR – JODHPUR (290 km – 6 ore circa)



Partenza per Jodhpur attraverso distese coltivate e deviazione tra le montagne per visitare i tempio Jainista di Ranakpur, un merletto di marmo bianco.


Il serpente dalle mille teste
Ranakpur
Nel pomeriggio visita della città, conosciuta come la "città blu", antica capitale del regno di Rathor. Un alto muro di pietra lungo 10km protegge la città ben fortificata, ed al suo interno svetta un maestoso forte sopra un basso gruppo di colline di arenaria, dominando sulle pianure circostanti. Visita al Forte Meherangarh, fondato nel 1459 A.D. da Rao Jodha, che è ornato da lunghi pannelli scolpiti e da finestre a graticcio con raffinati disegni in arenaria rossa.
Forte Meherangarh
Visita al Jaswant Thada, un imponente memoriale in marmo bianco dedicato al Maharaja Jaswant Singh, che fu costruito per commemorare le gesta e la generosità dei sovrani del XIX sec.
Il mercato
La città blu











 fantastico l' Hotel Ajit Bhawan Palace (Heritage)



Domenica / 27.01 JODHPUR – JAISALMER (290 km – 6 ore circa)

Dopo la prima colazione partenza per Jaisalmer e, lungo il tragitto, visita alla città di Mandore. Essa dista 9 km da Jodhpur ed era l’antica capitale del Mewar. 


Cenotafi

Segue trasferimento a Jaisalmer e visita serale al Sadar Bazaar .



 Hotel Fort Rajiwada


Lunedì / 28.01 JAISALMER

Visita della città, una roccaforte eretta nel XII secolo che sembra un miraggio architettonico in arenaria gialla, dal colore dell'oro, che emerge dal Thar, desolato e silenzioso deserto. 


Forse ciò che indusse Jaisal, un principe Bhatti, a stabilirsi proprio nel cuore del deserto, fu l’incomparabile bellezza e la stupefacente magia di questo luogo. Le fortezze, i palazzi ed i templi giainisti meravigliosamente scolpiti in tutta la zona di Jaisalmer sono tutte reminiscenze di un passato glorioso.
Inoltre, Patwon ki haveli e Nathmalji ki haveli sono alcuni tra i più importanti edifici tradizionali da visitare. Il lago Gadisar è sempre stato fondamentale per la città, in quanto garantiva scorte d’acqua agli abitanti di questa arida terra.
Esso è circondato da piccoli templi ed altari e durante la stagione invernale, è possibile ammirare una grande varietà di uccelli acquatici.
Segue escursione al Sam Desert: situato 45 km ad ovest dalla città, è il deserto che più si avvicina a quello del Sahara dove si possono ammirare le tipiche immagini scolpite dal vento sulle dune sabbiose , e fare safari sui cammelli.



Martedì / 29.01 JAISALMER – BIKANER (330 km – 6 ore circa)


Partenza per Bikaner attraverso una strada che si addentra nel deserto roccioso del Thar,

uno dei più aridi del mondo. Prima di entrare in città vediamo molte aree militari, presidiate da carri armati,  una grossa parte dell'esercito indiano è schierato nel deserto del Thar a fronteggiare l'ostile frontiera con il Pakistan. All'arrivo all' Hotel  Laxmi Niwas Palace (Heritage) siamo accolti da un rajiput in livrea che ci apre le porte e veniamo accompagnati nella suite del maraja che ci è stata assegnata a sorpresa. Restiamo senza parole, ci sembra di sognare! 


La cena all'aperto

Un cortile dell'hotel


La  suite reale
Fuori nei giardini è in corso uno sfarzoso matrimonio tipo Bollywood, e noi ceniamo nel cortile mentre un gruppo di suonatori e una danzatrice tradizionale danno spettacolo solo per noi.





Mercoledì / 30.01 BIKANER – MANDAWA (185 km – 5 ore circa)



Visitiamo la città di Bikaner, una città fortificata sulla rotta di un’antica carovana che dall’Africa giungeva in Asia. La fortezza di Junagarh, costruita nel 1593 d.C. da Raja Rai Sigh, ha una struttura circolare, è circondata da un fossato ed ha bellissimi palazzi al suo interno.
Quest’ultimi, costruiti in arenaria e marmo, danno vita ad un raffinato complesso di giardini, chioschi e finestre che ricoprono tutta la struttura. Il tempio giainista Bhandasar fu eretto nel XVI secolo d.C. ed è dedicato alla tredicesima Trirthankra ed un’imponente arcata fa da ingresso ad un maestoso giardino.
Tar Mandir, invece, è la cappella dove venivano celebrati matrimoni e nascite reali. Segue proseguimento per Mandawa e all’arrivo, sistemazione. Hotel Castle Mandawa (heritage) dove ci assegnano una bellissima suite.




Giovedì / 31.01 MANDAWA – DELHI (260 km – 6 ore circa)


Visita di Mandawa, una piccola città nella regione di Shekhawati, Rajasthan, con un unico fascino medievale.
Le strade sono costeggiate da case colorate ed ogni quartiere brulica di attività. Ogni abitazione ed ogni piccola costruzione sono riccamente dipinte con immagini Shekhawati, conosciute per la loro unicità e per la ricchezza di colori, difficilmente immaginabili per quei tempi. Il tour di Mandawa è molto interessante poiché ci si imbatte anche nei coloratissimi "haveli" che, con le loro particolari caratteristiche, sembrano svettare uno sopra l’altro.
Gli haveli di Chowkhani e Saraf sono tra quelli meglio conservati della regione. Segue proseguimento per Delhi e all’arrivo, sistemazione al modernissimo Hotel Radisson Blue Dwarka . Ringraziamo e salutiamo Pryiank la nostra eccellente guida e l'autista Sikri, bravo e sicuro nel traffico.

Venerdì / 01.02 DELHI – MILANO
Trasferimento all’aeroporto e dopo aver passato tutta la trafila del check in e dei controlli, ci accorgiamo che il nostro volo è sì sul tabellone ma senza il numero del gate. Ricambio le rupìe rimaste e mi ritrovo 300 euro dei 500 cambiati all'inizio del viaggio.  Avvicinandosi l'ora della partenza ci rivolgiamo al bureau informazioni facendo nascere una discussione tra i due addetti, un uomo e una ragazza su chi dovesse telefonare per avere notizie. Ci dicono di tornare dopo dieci minuti e a voce ci comunicano il gate: 9. andiamo di corsa al gate ma non c'è nessuno anche se il cartello indica il nostro volo e l'orario corretto. Chiediamo ad una addetta che ci dice di stare tranquilli che a breve il gate sarà aperto. Infatti arriva finalmente un mucchio di gente e saliamo sull'aereo della jet airways arrivato nel frattempo. Dopo un po' di attesa ci comunicano che attendono i passeggeri di un volo da Dacca, quando questi salgono a bordo, ci annunciano che stanno aspettando di imbarcare le loro valige e finalmente con due ore di ritardo decolliamo per Londra. Viaggio tranquillo, a Heatrow veloce check -in 'on the run'  per il volo Alitalia che parte in ritardo di mezz'ora per Linate. Arrivo all’aeroporto di Linate e corsa in auto fino a casa.

Però l'India  è come si vede nei documentari e si legge sui libri ma dal vivo lascia stupefatti. 

Un'esperienza unica, trattati come aristocratici inglesi negli anni venti, sulla superficie di una civiltà millenaria in cui i monumenti, i modi di vivere antichi e la contemporaneità convivono e corrono verso uno sviluppo dirompente. Tantissimi campus universitari di grande livello accanto a villaggi rurali.
Questi pochi giorni ci hanno lasciati incantati e più ricchi dentro, il mondo fuori è incredibilmente vasto e vario, e c'è ancora posto per tutti.