venerdì 3 giugno 2011

Miriam e Marcello

Fausto Marcello Miriam
Qui siamo noi tre fratelli in una foto emblematica: Marcello che cerca di scappare, io che pur essendo più grande, non riesco a tenerlo e Miriam che invece lo gestisce senza sforzo.
Miriam è la mia impareggiabile sorellina che fin da piccola con naturalezza ha manipolato tutti, usando l'intelligenza ed  il cuore femminile per cogliere l'essenza delle situazioni e volgerle a proprio favore. Non ricordo di aver mai avuto scontri con lei, Miriam è abilissima ad evitarli con un metodo semplice, come diceva mamma:   lei ti dice sempre di sì, tanto poi fa quello che vuole. Ovviamente era bravissima a farsi adorare dal papà, che si faceva abbracciare da lei prima di andare a letto mentre a noi maschietti era concesso solo il bacino della buona notte.
Comunque Miriam è anche capace con un lampo nei suoi occhi azzurri di incenerire senza replica l'incauto che in qualche modo la contrariasse. Per fortuna normalmente preferisce aggirare l'ostacolo e arrivare al suo scopo seguendo le misteriose vie della sua logica femminile. Da fratello maggiore, ho subito realizzato che non aveva bisogno della mia protezione, se mai l'inverso, è così abbiamo un legame molto forte e affettuoso.
Marcello, anzi Marcellino, invece fin da piccolo ha sempre rimarcato la sua indipendenza ed i suoi spazi. Non è mai stato ricattabile come gli altri bambini, non appena capiva che qualcuno cercava di forzarlo sia con promesse (se fai il bravo ti compro il gelato) o con le minacce (se non fai come voglio ti tolgo la bicicletta), immediatamente l'oggetto anche il più desiderato non contava più niente per lui. Inoltre fino ai tre anni fu impossibile punirlo, anche solo una sgridata più forte causava uno spavento a tutti, perchè invece di piangere, teneva il fiato e non respirava  anche per più di due minuti di seguito diventando cianotico costringendo la mamma a evitare ogni cosa che lo contrariasse.
Essendo il più grande ero anche il più prepotente, ma anche il più esposto ai rimproveri dei genitori che erano sempre più severi con me e più comprensivi per i più piccoli. In effetti apparteniamo generazioni diverse ma abbiamo passato la nostra giovinezza insieme nel grande cortile dove abitavamo con tanti altri ragazzi. Facevamo parte della famiglia allargata con zii e cugini e poi
Maria (Caia) e Miriam
c'erano gli amici del cortile e del paese, un sacco di gente con cui siamo cresciuti e che ci ha fatto crescere.Ovviamente poichè i nostri genitori avevano negozio e lavoravano  tutto il giorno, siamo cresciuti con la nostra tata, Maria, che chiamavamo Caia, (il nome era stato inventato da Miriam che quando ha iniziato a parlare non riusciva a pronunciare Maria). Maria è entrata nella nostra casa giovanissima e ci ha seguiti con grande affetto, fino a quando si è sposata e a sua volta ha messo su famiglia. Ovviamente era spesso impegnata a sedare le nostre turbolenze di ragazzi, ma sapeva come farsi rispettare e come farci filare diritto.
Bigio e Paola
Inoltre viveva con noi la sorella del nonno, la zia Paola, che non aveva figli e che ha cresciuto con grande amore prima nostro padre ed i suoi fratelli quando sono rimasti orfani giovanissimi e poi ha allevato anche noi tre. Qui con il marito, lo zio Bigio. Di lei ho un ricordo bellissimo e tenerissimo, quando d'estate, davanti alla finestra spalancata sulla piazza, mentre pelava le cipolle piangendo sul davanzale cantava a squarciagola o sole mio!
Con mio fratello il rapporto è sempre stato competitivo, anche per la differenza di età, con alti e bassi, ma con un forte condivisione di valori e di affetti famigliari che ci ha sempre legato. Nei momenti che contano siamo sempre stati vicini, anche se non abbiamo potuto condividere il quotidiano come da ragazzi, per via delle carriere diverse  ed impegnative che abbiamo scelto. Ci siamo fatti tutti le nostre famiglie e finchè c'è stata mamma abbiamo avuto un centro di gravità che ha tenuto intorno a lei tutti i nipoti tramandando  le tradizioni e le memorie  di famiglia. Ora aspettiamo la prossima generazione perchè saremo noi i nonni che dovranno farlo!