Padre David Maria Turoldo
“Qoèlet” / Ecclesiaste” Colui che prende la parola”
,
“La Provvidenza ha voluto che questo libro rientrasse nel canone sacro ma sempre un lettore si chiede cosa ci stia a fare l'Ecclesiaste nell’Antico Testamento, giustificato solo qualora sia data alla Divina Sapienza licenza piena di farneticare, di essere arcanamente altro” (Erri de Luca)
"Quale utilità ricava da tutto il suo faticare l'uomo nella penosa esistenza sotto il sole? .... tutte le cose sono in agitazione e nessuno può spiegarlo .... allo stesso modo moriranno il saggio e lo stolto .... chi bada sempre al vento non seminerà chi guarda sempre le nuvole non mieterà ..... vanitas vanitatum et omnia vanitas....."
E non chiedere nulla
Ora invece la terra
si fa sempre più orrenda:
il tempo è malato
i fanciulli non giocano più
le ragazze non hanno
più occhi
che splendono a sera.
E anche gli amori
non si cantano più,
le speranze non hanno più voce,
i morti doppiamente morti
al freddo di queste liturgie:
ognuno torna alla sua casa
sempre più solo.
Tempo è di tornare poveri
per ritrovare il sapore del pane,
per reggere alla luce del sole
per varcare sereni la notte
e cantare la sete della cerva.
E la gente, l'umile gente
abbia ancora chi l'ascolta,
e trovino udienza le preghiere.
E non chiedere nulla
PADRE TUROLDO