martedì 24 novembre 2009
Le torbiere della Franciacorta e la meditazione
Sono arrivato a Provaglio da Rovato percorrendo la strada del vino di Franciacorta.
Bellissime vigne e borghi e cascine su e giù per le collinette fuori dal mondo. Qua e là fastidiosi centri commerciali, zone industriali e nuovi quartieri tutti omologati nell'architettura e nei colori alla periferia dei centri più grandi. Basta però girare l'angolo e ci si trova immersi in un paesaggio autentico e splendido. Poi improvvisamente il paesaggio muta radicalmente:
le torbiere sono percorse sia da sentieri che ne fanno il periplo che da un passaggio che le attraversa in mezzo su pontili di legno. Per visitarle si lascia un euro alle macchinette automatiche che delimitano il parco e ci si addentra in un ambiente fantastico.
E' novembre e i migratori se ne sono andati. Restano solo le specie stanziali.
L'autunno è in pieno fulgore e il sole occhieggia tra le canne.
Ho camminato per un'ora e mezzo percorrendo il circuito più breve dal Monastero di San Pietro in Lamosa a Provaglio attraversando le paludi e ritornando al punto di partenza.
In tutto il tempo ho incontrato, anzi, intravisto solo due altri visitatori e sono ritornato nell'atmosfera del cammino di Santiago: camminare lasciando i pensieri in libertà!
La Meditazione
La natura intorno è presente con i suoi odori, con i suoi rumori ed i suoi paesaggi; il tempo scorre in modo diverso, il pensiero si struttura, abbandona la realtà apparente e diviene meditazione sul significato profondo dell'esistenza. Si scopre così una realtà complessa e più 'reale', come se, dopo essere rimasti in coda su di una autostrada, immersi nella confusione e nella rabbia del momento, salissimo sul monte vicino e guardassimo dall'alto e nel silenzio la pianura scoprendo sì il lungo serpentone di auto in coda ma anche tutto il resto del mondo ed il punto di arrivo finale. La nuova prospettiva, allarga la visione della realtà svelando la sostanziale inconsistenza della percezione e dello stato d'animo da disperati immersi nelle contingenze della vita.
Così, forse allenato dall'esperienza del cammino, ho ripreso automaticamente contatto con la realtà interiore ed insieme alla passeggiata fisica, ho compiuto una passeggiata mentale.
Mi è molto difficile entrare ora nel merito di queste mie esperienze interiori, probabilmente perchè ho appena iniziato ad approfondirle, per ora il risultato del pensiero si esprime in emozioni più che in concetti razionali. E' perciò molto difficile da raccontare.
Razionale ed irrazionale.
Mi spiegava uno psicologo, che in realtà la base del nostro comportamento è sempre irrazionale!
Decidere di fare una passeggiata, acquistare un oggetto, iniziare un rapporto, non è mai un processo razionale. La ragione interviene dopo la decisione 'emotiva' e organizza le attività per raggiungere l'obiettivo.
La cosa mi ha un po' stupito, però resto convinto con Einstein che Dio non gioca a dadi che ogni cosa abbia una razionalità da scoprire.
Non so se quello che ho scritto abbia un senso per altri, mi sovviene la frase di Shakespeare nella Tempesta : 'Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, la nostra breve vita è racchiusa in un lungo sonno'