Catherine Spaak, mi è sempre piaciuta!. Nei personaggi che ha interpretato negli anni sessanta da Dolci Inganni di Lattuada a La voglia matta di Salce e via via con Il Sorpasso, La noia; ma anche con la commediola estiva di Diciottenni al sole, e tanti altri film del cinema italiano è stata un modello per la mia generazione. Disinibita, indipendente, allegra, è stata l'icona della nostra giovinezza e il nuovo ideale femminile, una bellezza acerba che si contrapponeva alle imperanti supermaggiorate delle generazioni precedenti.
Anche il suo modo di affrontare l'amore è controcorrente: si innamora di Fabrizio Capucci e resta incinta, lo sposa e quando si separa da lui è costretta a lasciare la piccola Sabrina alla famiglia del marito perchè secondo il giudice '' facendo l'attrice non dà garanzia di moralità''. Oggi i valori socialmente condivisi sono completamente ribaltati grazie alla voglia di libertà della nostra generazione, la prima a voler rompere gli schemi della società autoritaria e repressiva degli anni cinquanta, sotto lo sguardo preoccupato ma complice dei nostri genitori reduci da guerra e dittatura.
Catherine ha poi seguito nella varie stagioni della vita la ricerca del proprio equilibrio per arrivare dopo vari matrimoni e legami a dichiarare di sentirsi finalmente bene con sé stessa e serena con la propria vita.
Buon viaggio e grazie Catherine!