La Route des Grandes Alpes
Sognavo da molti anni questo itinerario in
moto, non trovando compagni motociclisti
propongo l’avventura in automobile a Daniele, Fermo e Silvano. Sia
Silvano (fascite al piede) che Fermo (malesseri vari) danno forfait, per cui io
e Daniele, con il beneplacito delle nostre mogli, decidiamo di intraprendere
questa autentica “zingarata alla amici miei”.
Lunedì 19 settembre 2022 parto da casa, passo a
prendere Daniele a Legnano e imbocchiamo l’autostrada ad Arluno. Strada
scorrevole e arriviamo verso l’una a Sanremo. Facciamo benzina, parcheggiamo al
porto vecchio e pranziamo con una pizza ed un calzone “Da Nando”. Due passi sul
porto e poi andiamo a casa di Daniele e mettiamo l’auto nel suo garage.
L’appartamento al sesto e ultimo piano del palazzo è ben curato e gode di una
bella terrazza. Prepariamo i letti e dopo una passeggiata alla ricerca di una
brugola e un tentativo di riparazione della porta che dà sul terrazzo arriva
l’ora di cena. Passiamo dal ristorante Mediterraneo dove Daniele è ben conosciuto
dai gestori e ci affidiamo ai loro consigli. Piatti eccellenti e abbondanti di
pesce, facciamo quattro passi nel bel centro città e infine andiamo a dormire.
Martedì 20 dopo colazione verso le 10 chiudiamo casa e partiamo per la Francia usciamo a Mentone e puntiamo decisamente verso nord, lungo la strada D2566, e in breve passiamo il Col de Castillon ( 728 m ), che segna l’ingresso nello splendido Parco Naturale del Mercantour e passiamo l’abitato di Sospel, un piccolo e tranquillo borgo medievale celebre per il suo “Ponte vecchio”, un ponte fortificato del XIII secolo. Proseguiamo per il Col de Turini ( 1604 m ) davvero piacevole da guidare, con i suoi 40 km di lunghezza e ben 44 tornanti “a grappolo” lungo il percorso. Ci fermiamo all’ “Hotel des trois vallées” in compagnia di ciclisti, camperisti e motociclisti e pranziamo (milanese io, trota Daniele conditi con spaghetti e patatine.)
La strada che scende dal Col de Turini è tortuosa e ripida, a valle passiamo il delizioso villaggio di La Bollène-Vésubie, stazione climatica, proseguiamo verso Saint-Martin-Vésubie ( 928 m ) nel cuore del Parco Nazionale del Mercantour. In valle sono ancora visibili le devastazioni causate dalla catastrofica alluvione del 3 ottobre 2020 e sono in corso i lavori di ripristino degli argini.
Siamo pronti per affrontare un nuovo passo, il Col Saint-Martin ( 1550 m ), per la verità non particolarmente impegnativo. In cima si trova la stazione di sport estivi ed invernali della Colmiane. La strada M30 che conduce al Col de la Cuillole ( 1678 m ) è piuttosto stretta nel suo tratto iniziale e attraversa panorami mozzafiato.
Il colle unisce Saint-Sauveur sur Tinée alle gole del Cians e di Daluis che si raggiungono passando dal villaggio di Beuil. Il villaggio medievale di Roubion merita sicuramente una sosta.
Proseguendo lungo la D28 la salita al Col de Valberg ( 1672 m ) è morbida con pendenza massima del 4%. Valberg è una stazione sciistica costruita tra boschi di larici e pascoli. Da Valberg la D28 scende per 13 chilometri con una pendenza media del 7%, con qualche tornante fino all’abitato di Guillaumes, situato nel cuore della Riserva Naturale delle Gorges Rouges du Cians et de Daluis, meglio conosciuta come il “piccolo Colorado della Provenza”. Ecco Il col De la Cayolle (2326 m) che fa da naturale spartiacque tra il dipartimento francese delle Alpi Marittime e quello dell’Alta Provenza. Saliamo il versante sud partendo da St-Martin-d’Entraunes (1043 m ) Sono circa 21 chilometri di strada spettacolare con una pendenza media del 6.5% che risale la Valle del Var, rientrando nel Parco del Mercantour.
Scendiamo il versante nord, con una lunga
discesa ( una
delle più lunghe delle Alpi, ben 30 chilometri ! )
che presenta dunque una pendenza media molto dolce pari al 4.5% . Si
raggiunge Barcellonette
( 1136 m ), situata al centro della Valle dell’Ubaye, e
a soli 32 chilometri dal confine con l’Italia. Andiamo alla ricerca di un
alloggio ma dopo vari tentativi, la risposta era “complet messieurs” finalmente
troviamo una bella sistemazione all’Hotel Azteca in pieno centro, una camera
con mansarda perfetta per dormire in due senza disturbarsi. Ci consigliano il
bistrot vicino anche perché i locali alle nove di sera chiudono la cucina.
Ordino una bella insalata niçoise con una buona birra. Nell’uscire Daniele non vede il gradino e vola
rovinosamente sul pavimento. Facciamo un giro nelle strade del centro senza incontrare
anima viva e poi andiamo a dormire.
Mercoledì 21- alle 8,30 ottima prima colazione abbondante e proseguendo verso nord, lungo la D902 si sale verso il Colle di Vars ( 2108 m ), una delle mete classiche del Tour de France e del Giro d’Italia. Stiamo attraversando le Alpi Cozie francesi e il colle congiunge la Valle dell’Ubaye con la valle di Briançon. Salendo dal versante sud subito dopo l’abitato di La Condamine-Châtelard si può ammirare l’imponente Fort de Tournoux, splendido esempio di architettura militare di metà ‘800 arroccato su una falesia di 300 metri a strapiombo sulla strada. La vera salita al Col de Vars comincia dall’abitato di St-Paul-sur-Ubaye e per circa otto chilometri la pendenza media sarà dell’8%, con alcuni strappi superiori al 10%. La strada D902 passa dall’abitato di Guillestre e attraversa le spettacolari Gorges du Guil. E’ un tratto stretto che va percorso con molta attenzione a strapiombo per centinaia di metri sulle acque tumultuose del fiume Guil. Tagliata nella roccia nei primi chilometri e con quattro stretti tunnel di pietra è sicuramente una strada mozzafiato e unico accesso da sud al Col d’Izoard ( 2360 m ) che è stato spesso protagonista del Tour de France e in qualche occasione anche del Giro d’Italia. Fausto Coppi detiene lo scettro di unico ciclista ad essere giunto per primo in cima al colle sia nel Giro d’Italia che e nel Tour de France ( entrambi nel 1949 ) A lui è dedicata una targa in cima al colle. Poco più a valle del colle dell’Izoard, a quota 2280 m si incontra uno dei quattro Refuge Napoléon, costruiti da Napoleone III a ricordo dell’aiuto dei valligiani a Napoleone I nel rientro dall’esilio all’Elba.
Scendendo lungo il versante nord per 19 chilometri, con una
pendenza media del 6.5% ma con tratti ripidi tra l’8% e il 9%
raggiungiamo Briançon.
Problemino per fare benzina, il mio bancomat non viene letto e dobbiamo usare
la visa di Daniele. Ci fermiamo a pranzo vicino alla fortezza che domina la
città al piccolo bistrot “Cote Jardin” gestito da una coppia gentile. Provo la
specialità del luogo “l’oreille de l’ane” una fonduta con erbe al gratin.
Riprendiamo la strada D1091 per il Col del Lautaret (
2057 m ) che corre veloce e in salita progressiva, con una pendenza
media del 3%. Si tratta forse di una delle salite meno impegnative di tutto il
percorso. Costeggiamo lo splendido Parc National Des Écrins, con viste
memorabili.
La successiva salita al Col du Galibier (2642 m) è una delle ascensioni più famose
delle Alpi. Situato a cavallo dei dipartimenti francesi di Savoia e delle
Hautes-Alpes, è il quarto colle più alto delle Alpi francesi.
A 2301 metri di altitudine si incontra il monumento al ciclista Marco
Pantani nel punto in cui, il 27 luglio 1998, il Pirata firmò una delle
imprese che l’hanno consegnato alla storia dello sport mondiale, vincendo il
Tour De France, dopo aver conquistato anche il Giro d’Italia
In vetta ci fermiamo in prossimità del monumento dedicato ad
Henri-Desgrange, grande campione ciclistico e promotore del Tour de France nel
1903.
Col de Galibier
Ancora una volta la discesa nella valle della Maurienne è ripida, con
una pendenza media del 7% per 18 chilometri di sviluppo con molti tratti che
mettono alla prova i freni per le pendenze intorno all’8%-9% ! la
strada conduce a Valloire, deliziosa località situata nel cuore della
Vallée d’Or.Il villaggio offre numerosi alberghi e ristoranti, negozi di
abbigliamento sportivo e ritrovi. Una curiosita’ particolare sono le sculture
giganti realizzate con la paglia che ogni anno radunano artisti di tutto il
mondo.
Riprendiamo la salita al Col du Télégraphe ( 1566 m ) dal
versante sud presenta una difficoltà ridicola coi i suoi 163m di dislivello e
una pendenza media del 3.5% rispetto al versante nord di discesa con 851 metri
di dislivello e una pendenza media del 7%
Il passo collega la città di Valloire con Saint-Michel-de-Maurienne,
teatro di un gravissimo incidente ferroviario nel 1917.
La strada ripida che scende dal versante nord è decisamente più monotona e
meno interessante e attraversa abitati di scarso interesse e anche a
Modane si passa la periferia industriale.
Proseguendo lungo la D1600, dopo Modane il panorama migliora decisamente e poco dopo, costeggiando il fiume Arc, si raggiungono gli spettacolari Forti de L’Esseillon. I forti sono cinque e sono stati costruiti tra il 1819 e il 1834 dai Savoia per proteggere l’accesso al colle del Moncenisio. Furono progettati in maniera da potersi difendere uno con l’altro grazie al fuoco incrociato, fornendo riparo ad oltre 10.000 uomini. Oggi i forti ospitano musei, bar e ristoranti.
Forts de l'Esseillon
La strada D1600 prosegue in direzione Nord-Est oltrepassando il bivio per il Moncenisio, aprendosi in una vallata meravigliosa. Passiamo Bessans e Villarons, due centri di fondo che ospitano anche piste estive per roller-sky e in breve raggiungiamo l’abitato di Bonneval-sur-Arc, classificato come uno dei più belli di Francia, grazie ai suoi edifici in pietra perfettamente conservati che testimoniano la vita di un tempo.Appena usciti dal paese, la strada comincia a salire ripida con tratti
di pendenza intorno all’8-9% Siamo diretti alla cima del Col de
L’Iseran ( 2770 m ), attraversando il Parc National de la
Vanoise e da qui la vista del panorama circostante lascia nuovamente a bocca aperta.
Questa strada asfaltata è stata inaugurata il 10 luglio 1937, dopo anni di
lavori e rappresenta secondo alcune fonti il valico stradale più alto
d’Europa aperto solo da giugno a settembre. Sul colle è possibile sostare
nell’ampio parcheggio di fianco alla cappella dell’Iseran, ci sono 10 gradi e
un forte vento gelido. Sedici chilometri e mille metri più a valle, con una
pendenza media del 6%, incontriamo l’abitato di Val-d’Isère, che fa parte
insieme a Tignes di una importantissima area montana a
vocazione turistica e sportiva denominata Espace Killy e che ospita
regolarmente competizioni sciistiche. Si prosegue lungo la D902 verso Bourg-Saint-Maurice,
dove in passato si sono svolte tre edizioni dei Campionati mondiali di
canoa/kayak: nel 1969, 1987 e 2002. Nel suo territorio si trova l’importante
stazione sciistica di Les Arcs. Dopo una breve consultazione decidiamo di
fermarci a dormire in un hotel che a prima vista sembra poco invitante, invece
al “Base Camp Lodge” troviamo due ottime camere, il garage per l’auto e una
accoglienza professionale. Dopo una bella doccia, usciamo alla ricerca di un
ristorante, Ne troviamo tre tutti chiusi per cui torniamo al bistrot dell’hotel
dove facciamo una cena soddisfacente, un gigantesco tagliere di affettati e
formaggi per me e una buona pizza per Daniele. Le camere sono silenziose, mi
affaccio alla finestra e nel cielo nero brillano come diamanti le stelle.
Giovedì 22 - Ottima colazione e ripartiamo per il Cormet de Roselend (1967 m) Il vocabolo “Cormet” in lingua franco provenzale ( patois ) significa Colle. E sicuramente questo è uno dei più bei colli alpini attraversato dalla Route des grandes Alpes che introduce al Lago di Roselend. Arriviamo alla diga e un cartello proibisce il sorvolo con il drone, per cui torniamo sulla strada di accesso e finalmente apro il mio drone e mi diverto a farlo volare sul lago.
Scendiamo a valle, numerosi tornanti attraversano una folta pineta e ci conducono alla graziosa località di Beaufort famosa per l’omonimo formaggio.
Sedici chilometri ci separano dal Col de Saisies ( 1658 m ) con una pendenza media del 6% ma con alcuni strappi al 7%-8%. Il Colle ospita un’importante stazione sciistica parte del comprensorio sciistico Espace Diamant. Seguendo la D909 raggiungiamo il Col de Aravis ( 1486 m ) che separa i dipartimenti francesi della Savoia e dell’Alta Savoia.
La strada D909 prosegue poi verso La Clusaz, stazione
sciistica dove si pratica sia lo sci alpino che lo sci nordico. Attraversiamo il villaggio di montagna chiamato Le Grand Bornand, meta ideale nei weekend
per gli abitanti di Ginevra da cui dista solo un’ora di macchina. Siamo nel
cuore del massiccio degli Aravis.
Saliamo il versante sud-ovest del Col de la Colombière ( 1613 m ) per
dodici chilometri, con una pendenza media del 6%, non troppo impegnativa
dunque. In breve si raggiunge il valico dove ci fermiamo nell’ottimo e grande
rifugio-ristorante. Ottimo pranzo dove mi viene servita una tartare con tutte
le salse e il tuorlo d’uovo ed una birra freschissima.
A questo punto dopo un breve consulto decidiamo di non proseguire per l’ultimo colle, il Col des Gets (1170m), l’ultimo colle della Route des Grandes Alpes e di abbandonare l’idea di tornare sui nostri passi e fare il piccolo San Bernardo fino a La Thuile in Italia. Perciò prendiamo l’autostrada verso Chamonix e il tunnel del Monte Bianco molto più vicino. Lo passiamo felicemente dopo una breve attesa e scendiamo ad Aosta dove facciamo rifornimento. Alle 18 dopo essere usciti a Mesero, siamo a Legnano. Per arrivare infine a casa alle 19,45.
La GLA Mercedes ibrida plug-in, ottima compagna di viaggio: 640 Km di autostrade e 680 Km di valichi alpini, una bella zingarata di quattro giorni per la modica spesa di € 559 cadauno!
Avanti Savoia!