I Bianco
Le notizie storiche relative alle famiglie Bianco/Degiovanni sono affidate alla memoria della generazione ancora presente e all'album delle foto di famiglia. La val Maira, di cultura occitana, è la patria dei due ceppi familiari nativi di Celle Macra nelle frazioni del Soglio Sottano (Degiovanni) e Soglio Belloni (Bianco). La valle è stata per secoli comunità libera con propri statuti nell'ambito dei possedimenti dei marchesi di Saluzzo ed entrata infine a far parte del ducato di Savoia nel 1588. Come in tutte le comunità dell'arco alpino le storie di famiglia sono trasmesse tradizionalmente con i racconti dei vecchi ai nipoti, le fonti istituzionali come i registri parrocchiali e comunali a seguito dello spopolamento della valle sono in parte dispersi e di difficile consultazione. La diaspora verso le città ha interrotto il passaggio delle memorie poichè nelle nuove realtà socio economiche è venuta meno la necessità del passaggio dei saperi antichi. Per gli anziani il ricordo dei grandi sacrifici, delle guerre e delle vicissitudini familiari per la tradizionale riservatezza non doveva pesare sui figli e nipoti e solo occasionalmente venivano raccontate poche e frammentate storie di famiglia.
Filippo Bianco è nato a Bellinzona nel 1911. La mamma Maria gestiva una privativa sempre in Svizzera a Losone con il papà Giacomo (classe 1883) originario di Celle Macra (CN). Negli anni successivi nascono Margherita (1912) Michele (1914), Giovanni (1920).
Nel 1922 venuta a mancare la mamma Maria, il padre si risposa con la sorella Elisabetta che però muore anch’essa prematuramente. La famiglia ritorna in Valle Maira, e Filippo dodicenne viene mandato a Milano presso la ditta Salomone di Dronero che importa le acciughe all’ingrosso e le vende alla sua rete di ambulanti tradizionalmente provenienti dalle valli del Cuneese. Durante la stagione alloggia in un camerone con altri dipendenti. Sapendo leggere, scrivere e far di conto diviene uomo di fiducia dell'imprenditore e partecipa attivamente allo sviluppo dell'attività.
Negli anni 30 il padre Giacomo trasferitosi a Curnasco, apre una trattoria, si risposa con
Annetta da cui nascono Franca (1933) e Marisa (1940)
Nel 1938 Filippo si sposa con Elisabetta Degiovanni e trascorrono in viaggio di nozze a Roma.
Nel 1940 Filippo viene richiamato, partecipa alla campagna di Francia con il reggimento del 5° Alpini inquadrato nella Divisione Tridentina con il grado di sergente maggiore. Fortunatamente non partecipa alla campagna di Russia da dove non tornerà però il cognato Giacomo. Dopo l'otto settembre torna in montagna al Soglio.
Finita la guerra sposta la famiglia a Bergamo ed esercita il mestiere di ambulante vendendo acciughe sui mercati
della Bergamasca. Dopo aver perso il primo figlio maschio, nel 1946 nasce Mariella e nel 1950 Margherita.
Negli anni investe acquisendo la cascina Spalenga
con tutti i terreni e costruisce due
grandi case nel quartiere Celadina dove apre un negozio di alimentari e si trasferisce con la famiglia. Espande l'attività di immobiliarista in via Crescenzi nella zona dello stadio e in via Scuri. Inoltre grazie alla
dote di Elisabetta acquista una cascina a Lallio con diversi ettari di terreno.
Nel 1970 fa costruire come regalo di nozze a Mariella la
casa in zona Dorotina a Mozzo e si trasferisce con la famiglia
nell’appartamento al piano terra. Ristruttura successivamente la cascina di Lallio che regala a Margherita in occasione del matrimonio.
I Degiovanni
Elisabetta Degiovanni nata nel 1913 a Celle Macra (CN) e residente nella frazione del Soglio Sottano con tutta la famiglia : i fratelli Giovanni, Giacomo, Dino e le sorella Lucia e Margherita. Giacomo arruolato negli alpini è disperso nella campagna di Russia. Giovanni si trasferisce a Reggio Emilia dove apre una salumeria e dopo la morte della moglie in un incidente stradale, si risposa con Alma e adotta suo figlio Maurizio. Dino è funzionario dell’INPS a Dronero, poi a Bergamo ed infine a Rovigo. Lucia dopo aver perso oltre al fratello, il fidanzato in Russia si trasferisce prima a Caraglio, poi a Cuneo alla Madonna delle Grazie. Negli anni 70 la frazione del Soglio Sottano è spopolata e cade in rovina e così Lucia ed Elisabetta vendono i terreni e i boschi di loro proprietà ad una delle famiglie rimaste. Lucia infine acquista un appartamento vicino alla sorella Elisabetta e si trasferisce a Mozzo.
Ad oggi anno 2021 Celle Macra conta 94 abitanti, la frazione Soglio Sottano zero abitanti, il Soglio Soprano 3 abitanti, il Soglio Belloni 7 abitanti.