Bruno è un caro amico nonchè un simpaticissimo trentino di Arco che passati gli ottant'anni ha scritto un libro: "Eroi senza luce" dove racconta la sua odissea nella seconda guerra mondiale. E' un tipo svelto che va dritto al sodo e la sua scrittura rispecchia il suo carattere, scorrevole e precisa, mai noiosa o ridondante. In sintesi racconta di come, bersagliere motociclista, dopo il 25 luglio si trovi prigioniero di guerra e venga utilizzato come autista di camion dalla Wermacht. Agli ordini di un sergente bravissima persona, viaggia nelle zone di guerra dalla Yugoslavia a Montecassino fino a quando riesce a fuggire verso casa, ormai territorio del Reich dove viene arruolato nella polizia trentina con il grado di oberwachtmaster (sergente maggiore). In situazioni difficili più volte media con i partigiani tra i quali militano amici e conoscenti, per evitare conflitti sanguinosi ed inutili e per questo a fine '44, su delazione di un compaesano, viene arrestato dalla Gestapo, torturato e condannato a morte. Solo l'imminente fine della guerra e la liberazione gli permettono di sfuggire all'esecuzione e riacquistare la libertà. Ritrova poco dopo il delatore che però gli sfugge e si rifugia all'estero.
Una vicenda che mi ha riportato alla memoria i racconti di guerra di mio padre e dei miei zii. Papà, vent'anni, fante in Albania dopo un periodo dorato alla mensa ufficiali di Valona si fa spedire al fronte dove viene ferito e dopo il 25 luglio partecipa alla ritirata in armi verso l'Italia; rimpatriato dalla flotta inglese finisce prigioniero in un campo di concentramento vicino a Bari. Si arruola volontario nel ricostituito Esercito Italiano combattendo a fianco degli alleati fino alla liberazione meritandosi una medaglia dell'esercito americano. Nel caos della guerra anche i suoi tre fratelli e gli amici più cari a volte su fronti avversi: chi con i partigiani, chi nascosto a casa, chi prigioniero in Germania con fughe rocambolesche rischiando in molti casi la fucilazione e chi inquadrato nei repubblichini di Salò. Ma tutti con la stessa umanità, gli stessi valori e con lo stesso obiettivo: tornare a casa e finirla con le violenze e le uccisioni!
Alla fine della guerra, dona con altri amici una pala d'altare alla chiesa parrocchiale per ringraziare il cielo del miracolo di ritrovarsi tutti sani e salvi. Tutti poi concordi nel preparare per le generazioni successive un futuro senza guerre...... dopo aver sofferto i disastri delle ideologie e delle utopie che li avevano travolti.
Ritengo di appartenere ad una generazione fortunata, nata subito dopo la guerra, che ha potuto fare propria la saggezza dei propri giovani padri e approfittare dello sviluppo economico e civile da loro creato con il duro lavoro. Ma se per certi versi la bandiera della democrazia e della tolleranza che è stata consegnata alla nostra generazione ha potuto sventolare solida, non egualmente siamo stati capaci di trasmettere pienamente ai nostri figli i valori della sobrietà e del rispetto per gli altri e purtroppo li abbiamo cresciuti nel segno dell'individualismo e del consumismo, come giustamente ricorda Bruno.
giovedì 25 marzo 2010
lunedì 22 marzo 2010
Riflessione sull'universo
L'universo è un postaccio! Tutta l'apparenza splendente e quieta del cielo notturno è in realtà una gigantesca fornace dove materia ed energia interagiscono con violenza inimmaginabile. Ogni cosa è in perenne trasformazione. Perchè in tutto questo gigantesco casino ad un certo momento alcuni miliardi di atomi si siano aggregati fino a comporre il mio essere senziente e perchè poi ad un certo punto si dovranno disintegrare ridivenendo polvere inconsapevole resta un mistero insondabile. Intanto sono felice di esserci e di partecipare all'avventura, poi si vedrà! Così il tempo scorre sempre più veloce mentre continuo a chiedermi che cosa l'universo si aspetti che io faccia. Sto vivendo e questo basta?
domenica 7 marzo 2010
La consapevolezza dell'essere
Quando pensiamo, facciamo progetti, proviamo paura, facciamo previsioni, abbiamo speranze, ci aspettiamo qualcosa dal futuro, tutto questo avviene qui e ora. Sono stati mentali che noi creiamo nel presente. Che cosa è il futuro? Che cosa è il passato? Quanta concretezza ha un qualsiasi ricordo nel presente? Il ricordo di una persona è realmente quella persona? Pensate a vostra nonna, adesso. Anche se vostra nonna è scomparsa tanti anni fa potete comunque pensare “nonna” e le percezioni e i ricordi sorgono. Dov’è vostra nonna ora, in questo momento mentre voi siete seduti qui e pensate a lei? E’ una percezione nella vostra mente.
Quanta sostanza
un ricordo ha
nel presente?
Spesso noi viviamo nel regno del tempo e dell’io e ci crediamo ciecamente, persi nelle nostre creazioni. Ma se leggiamo differenti storie sullo stesso periodo di tempo, esse ci sembrano molto diverse. Noi soffriamo molto quando, ricordando il passato, ci sentiamo colpevoli. Ricordiamo cose che abbiamo detto o fatto, o che non avremmo dovuto fare, e stiamo molto male. O speriamo che tutto vada bene nel futuro e poi ci preoccupiamo del fatto che qualcosa possa andare storto. Qualsiasi cosa può accadere nel futuro. Ecco perché ci preoccupiamo e ci piace andare dai chiromanti perché pensiamo che il futuro può essere tremendo per noi, se non lo conosciamo. Quale sarà il risultato della nostra decisione? Ho fatto la scelta giusta?
Dire “E' così”
è solo un modo per ricordare
a se stessi
di vedere questo momento
così come è.
La sola cosa sicura del futuro - la morte del corpo - è qualcosa che cerchiamo di ignorare. Il solo pensare alla parola morte blocca la mente. Che cosa è la morte? Che cosa succederà quando muoio? Il non saperlo ci turba. Ma non lo sappiamo! Noi non sappiamo cosa accadrà quando il corpo morirà. Abbiamo diverse teorie - come la reincarnazione o il premio e la punizione. E poi c’è la credenza nell’oblio - una volta che siamo morti, siamo morti. Punto e basta. Nient’altro. Finito. La verità è che nessuno lo sa veramente. Così spesso la ignoriamo o la reprimiamo.
Anche se andiamo
in luoghi meravigliosi,
non sono poi così diversi.
E’ solo
una nostra illusione.
E’ così facile pianificare il futuro o ricordare il passato: “In futuro ho intenzione di insegnare” oppure “Il mio ultimo viaggio è stato una visita veramente particolare in un luogo veramente esotico" Ma in realtà questo nella vita non è niente di speciale; è così come è. E anche andare in meravigliosi luoghi della terra è così come è - alberi, cielo, consapevolezza; non c’è differenza. E’ solo che noi ci costruiamo sopra.
La gente soffre molto per le cose che ha fatto o che non avrebbe dovuto fare - errori, crimini, cose terribili dette nel passato. Le persone possono diventare ossessionate perché una volta che cominciano a ricordare i loro errori tutti i momenti colpevoli del passato possono tornare a galla e distruggere la nostra vita presente. Molte persone finiscono per rimanere bloccate in un vero insopportabile regno infernale che si sono create da sole.
Provate a ricordare una vostra colpa e mantenete il ricordo deliberatamente. Pensate a qualche cosa di terribile che avete fatto in passato, e poi stabilite di tenerlo nella vostra coscienza per cinque minuti. Cercando di continuare a pensarci, scoprirete quanto è difficile da trattenere. Ma quando quello stesso ricordo sorge e voi gli opponete resistenza, ci sguazzate dentro o ci credete, allora può accompagnarvi per tutta la giornata. Tutta una vita può essere riempita di colpe e rimorsi.La gente soffre molto per le cose che ha fatto o che non avrebbe dovuto fare - errori, crimini, cose terribili dette nel passato. Le persone possono diventare ossessionate perché una volta che cominciano a ricordare i loro errori tutti i momenti colpevoli del passato possono tornare a galla e distruggere la nostra vita presente. Molte persone finiscono per rimanere bloccate in un vero insopportabile regno infernale che si sono create da sole.
Ogni volta che sei
consapevole di ciò
che stai pensando
stai meditando.
Dapprima si possono avere soltanto pochi brevi momenti di consapevolezza e poi si torna di nuovo nella tempesta che imperversa. Può sembrare una lotta senza speranza, ma non lo è. Più la si mette alla prova, la si investiga, si dà fiducia a questa consapevolezza, più diventa stabile. Gli apparenti poteri invincibili delle qualità emotive, delle ossessioni e delle abitudini, perderanno quel senso di essere la forza più grande. Troverete che la vostra vera forza è nella consapevolezza, non nel controllo dell’oceano, delle onde, dei cicloni e degli tsunami e di tutto il resto che comunque è impossibile per voi controllare. E’ solo nell’avere fede in questo punto - qui ed ora - che si realizza la liberazione.
“Questo è un ricordo.” è una affermazione onesta. Non è una rimozione del pensiero.
I ricordi, se visti chiaramente, non hanno essenza. Si dissolvono nell’aria sottile.
° ° ° ° °
tratto dalle meditazioni di :
Luang Por Sumedho è nato a Seattle, Washington. Nel 1966 si è recato in Thailandia per praticare la meditazione e non molto tempo dopo ha preso l'ordinazione come monaco. Si è messo al seguito di Luang Por Chah e vi è rimasto per dieci anni. Nel 1977 ha accompagnato Luang Por Chah in Inghilterra ed ha aiutato alla creazione del Monastero di Chithurst e poi di Amaravati, dove è attualmente residente.
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