sabato 8 agosto 2009

Un'ora sola ti vorrei.....


Oggi ho visto questo film di Alina Marazzi e ne sono rimasto molto colpito..... Il film è un montaggio dei filmati amatoriali della famiglia Hoepli e consente all'autrice di entrare in contatto diretto con il suo passato ed in particolare con la mamma che ha perso tragicamente da piccola. Con la lettura dei diari e la visione delle immagini ricrea o meglio crea una memoria intima della vita della mamma e rimette a fuoco anche emotivamente il proprio vissuto insieme a lei. Tutto il tempo vissuto e confusamente presente nella memoria, viene ricreato dalle immagini e dalle parole scritte nei diari e collocato in modo nitido in una nuova memoria. E' evidente che dai filmati e dalle fotografie prevalga la parte 'sorridente' dei soggetti colti in momenti di svago ma la lettura dei diari e la descrizione della depressione evidenziata dai referti medici e dalle fatture delle case di cura, svela il dramma della mamma e del suo male di vivere che la porta a togliersi la vita a 33 anni. Questo incontro con le ragioni della mamma, fa riconoscere alla bimba 'abbandonata' da piccola, l'amore che avidamente ritrova nei gesti filmati e può comprendere finalmente la tragedia e la malattia che ha devastato il suo passato. La lucidità dei diari della mamma fa da contrasto con i referti psichiatrici e si può intuire che sia il senso di inadeguatezza alimentato da un rapporto difficile con il padre inconsapevolmente sordo alla realtà della malattia a creare l'incomunicabilità che si trasforma in depressione.

Ma questo metodo per generare artificialmente una nuova memoria e così ristabilire il profondo e consolatorio rapporto tra madre e figlia, riplasmando il passato è poi così diverso da quello naturale di selezione dei ricordi e di autogiustificazione delle proprie azioni?

Ma il passato è quello che ricordiamo oppure esiste oltre la nostra memoria?