giovedì 8 ottobre 2009

Noi, nati a Curdomo !

In viaggio a Budapest





Per noi del '47 il viaggio insieme è un appuntamento annuale: in maggioranza siamo in pensione, anche se nessuno di noi è restato inattivo. Però sono sempre Giampietro e Michele che organizzano con grande merito, viaggi e cene. Siamo nati tutti nel fatidico 1947 a Curdomo - nome di luogo inventato nel 1927 e cancellato nel 1948 quando è stato ridiviso nelle due identità comunali attuali Curno e Mozzo. Per inciso, questo fatto ha finito per complicare i nostri codici fiscali e di conseguenza i nostri rapporti con tutte le burocrazie.


Siamo cresciuti assieme nei cortili e nelle aie del paese, andando a scuola con il grembiulino nero ed il colletto bianco ed abbiamo imparato a scrivere con i pennini intinti nei calamai di vetro infilati nei banchi di legno e poi usato la carta assorbente per asciugare l'inchiostro che sporcava le dita. Abbiamo fatto anche i chierichetti e seguito le processioni con le nostre nonne ma poi è arrivato il miracolo economico che ha trasformato radicalmente il nostro piccolo mondo antico. Siamo diventati maturi ed abbiamo imparato ad apprezzare il benessere senza dimenticare le poche gioie di quando eravamo poveri; ora molti di noi sono già nonni, i nostri figli sono ormai grandi e indipendenti, troviamo bello girare assieme per visitare il mondo. Abbiamo iniziato per festeggiare i sessant'anni con Barcellona, continuato per i sessantuno con Praga. Il nostro modo di fare turismo è molto rilassante: una guida che parla italiano, un programma di passeggiate nei luoghi principali, pranzi e cene in ristoranti tipici con il piacere di usare il dialetto nelle nostre conversazioni.


Quest'anno siamo andati a Budapest!
Giovedì si parte! Ore 13,30 ritrovo alla chiesa, ci contiamo, siamo in 17 con mogli e amanti. Purtroppo Maria e Giancarlo hanno dovuto rinunciare al viaggio per il lutto che li ha colpiti con la scomparsa della mamma Mistica! Con un velo di tristezza nell'apprendere la notizia partiamo con il pulmino, per Malpensa, dove ci imbarchiamo sul volo Lufthansa. Ci servono uno spuntino a bordo, e all'arrivo ci accolgono le nostre guide Emmanuele e Erika che ci accompagnano in minibus all'hotel.


Ore 19,30 siamo in albergo: Grand Hotel Hungaria, Rakoczi ut, 90. E' un hotel anni 60, ristrutturato da Best Western, con circa 500 camere abbastanza spaziose ma con un bagno piccolo senza bidet e un lavandino lillipuziano nel quale è difficile lavarsi il viso senza spruzzare dappertutto.
Rapidamente appoggiamo i bagagli nella camera 368 e scendiamo velocemente nella lussuosa hall e con le nostre guide ci accordiamo per l'indomani. Andiamo per la cena in una grande sala molto affollata con trio tzigano che suona czarde a ripetizione. Ai tavoli sentiamo chiacchierare in molte lingue, inglese, francese, tedesco, spagnolo ed altre che non conosciamo dal vago suono slavo, ci serviamo al buffet dove c'è un po di tutto.
Cenato con gnocchi e carne alla paprika, tanta scelta ma qualità da buon self service; usciamo lungo la via Rakoczi trafficatissima e rumorosa e andiamo verso il centro: dopo 20 minuti arriviamo a Blaha Luisa tèr giriamo un poco fino al grand hotel Boscolo e poi ritorniamo all'hotel per un giusto riposo, con qualche difficoltà a digerire la paprika. Per inciso ut sta per via e tér per piazza.
Venerdì mattino colazione a buffet dove abbiamo cenato, con la stessa folla multilingue, e iniziamo il giro per la città con il minibus guidato da Stefan e scopriamo che Emanuele è di Recanati ma vive e lavora a Budapest con Piroska, la fidanzata ungherese; invece Erika viene dalla Transilvania, parla un ottimo inglese e vive anche lei in città, ha lavorato anche in Scozia ma sogna di tornare nel suo amato paese. Insieme ci guidano alla piazza degli eroi, poi alla sinagoga, indi passiamo il Danubio sul ponte di Elisabetta ed andiamo al castello con il palazzo reale di Buda, dove vediamo il cambio della guardia davanti alla residenza del Presidente della Repubblica. L'autista ci raccoglie al ritorno e passando dal tunnel costruito insieme al ponte nel 1830 e ritorniamo a Pest sul famoso ponte delle catene. Vediamo le piazze che erano dedicate in passato a Hitler, Mussolini e Stalin, la casa del terrore usata prima dalla Ghestapo e poi dalla Ghepeu di Stalin contro gli ungheresi .
Ci fermiamo a cambiare e scopriamo la potenza dell'euro: 1 euro per 270 fiorini! I 13500 fiorini equivalenti a 50 euro che cambiano saranno più che sufficienti per le piccole spese. Finalmente scendiamo dal nostro minibus e passando a piedi per la bellissima piazza della cattedrale arriviamo ad un bel ristorante storico dove scopriamo che come aperitivo si usa un bel bicchiere di grappa a 50 gradi e dopo si mangiano i piatti tipici: polpettine al ragù, anatra al forno con patate annaffiati da un vinello leggero! Delizioso il pranzo, molto leggero il vino ma la grappa iniziale fa da compensazione!


Nel pomeriggio andiamo ad Ocka, un piccolo paese a 20Km da Budapest dove con la compagnia di una gentile professoressa di italiano del locale liceo e dei suoi allievi visitiamo un bel museo etnico, con la casa contadina dai tetti di canne, il museo delle bambole di pezza vestite con costumi tipici dell'800 e molte vecchie foto e attrezzi del lavoro contadino simili ai nostri: zappe, basti, forconi etc . Non possiamo visitare la pregevole chiesa perchè è usata come set cinematografico da una troupe che sta girando un film tratto dal libro di Stephen King. Le signore entrano in un negozio di souvenir e spendono follie: financo a 5 euro a testa in souvenir! Poi andiamo in campagna in un prato dove è pronta una bella tavolata vicino alle cantine dove viene custodito il vino. Le cantine sono delle fosse interrate rivestite di tufo . L'entrata è una ripida discesa in terra battuta coperta da un tetto di canne, in fondo un cancello che introduce nel buio della grotta.
Sono di proprietà anche di più famiglie e sono composte da una grotta principale con un lungo tavolo con panche per sedersi e mangiare illuminati da candele e da una seconda grotta dove sono messe le botti del vino. Molto caratteristico, ma un pochino soffocante e non adatto ai claustrofobici. Usciamo sul prato e ci sediamo a cenare con un ottimo gulasch , cipolle e mele, pane bianco e vino. Il vino è quello contadino con poco alcool: acidulo il rosso e dolce il rosato.
Nel frattempo le signore raccolgono noci, prugne e mele, mentre Elio coglie una grossa zucca che porterà a casa. Il cielo si fa scuro e piove, per fortuna siamo sazi e perciò tra uno scroscio di pioggia e l'altro raggiungiamo l'autobus e ritorniamo a Budapest.
Nel frattempo il temporale passa e quando arriviamo in città all'imbrunire ci facciamo lasciare sull'isola Margherita, in mezzo al Danubio.L'isola è circondata da una pista da jogging in materiale morbido sul quale passano di corsa molte persone. Nel buio ci incamminiamo per un sentiero nel bosco all'interno dell'isola e la percorriamo tutta camminando un'oretta nei parchi silenziosi e alla fine, stanchi, ci rifocilliamo ad un chiosco all'aperto. Poi, saliamo sul ponte che attraversa il fiume alla fine dell'isola e prendiamo la metropolitana che velocemente ci porta a piazza Blaha Luisa da dove rientriamo per via Radoczi all'Hotel.
Sabato mattino in tram andiamo alla piazza del parlamento e visitiamo il centro, arriviamo alla cattedrale ed entriamo in questo imponente edificio sacro arrivando fino alla cappella dove è custodito il braccio mummificato di Santo Stefano. Poi usciamo ed andiamo prima alla più famosa pasticceria della città dove assaggiamo le torte, e poi al mercato coperto dove ci sediamo al ristorante per pranzare. Un buon gulasch con una leggera paprika, non piccante ma quasi dolce
All'uscita Michele e Grazia vanno alle terme Gellert mentre tutti noi scendiamo al fiume e facciamo una gita sul Danubio circumnavigando l'isola Margherita che avevamo percorso ieri sera. Quando ci ritroviamo siamo tutti contenti: le terme erano stupende così come la gita sul fiume.
Arriva la sera ed andiamo al punto di ritrovo con le nostre guide passeggiando nella via dei negozi e ovviamente le donne si perdono.... mentre gli uomini chiacchierano contenti. Elio compra due cappelli ad una bancarella: uno da ussaro e l'altro tipo borsalino sportivo. Giampiero se lo mette e propone una gara a chi riesce ad lanciarlo come James Bond su di un palo della luce ottocentesco, ma è troppo alto per poi riuscire a salirci e riprenderlo senza una scala .... riusciamo così a farlo desistere.
Andiamo poi tutti insieme al locale tipico prenotato passando per una via piena di bei ristorantini con veranda sulla strada. Il locale è un tipico pub del Texas, con pelli mucca pezzata alle pareti e sulle sedie. Per fortuna c'è un trio di violini e contrabbasso che suona czarde ungheresi. Al solito c'è l'aperitivo con la grappa ed il cibo è in grosse pentole riscaldate da fornellini. E 'tutto buono e quando l'ambiente si scalda cominciano le danze dove Erika insegna la Czarda a Tino e a Giampiero, mentre Michele e Grazia riescono a farsi suonare anche un tango, danza di cui sono grandi cultori. Usciti dal locale, prenotiamo dei tavoli al New York cafè del grand hotel Boscolo dove arriviamo in tram. E' un locale storico in stile liberty, molto lussuoso dove ci viene riservata un tavolo con vista sulla strada e dove prendiamo il caffè. L'hotel annesso è un cinque stelle stupendo. Ci raccontano che al tempo della bella epoque fosse frequentato da poeti e scrittori squattrinati e spesso i proprietari del locale, per aiutarli senza umiliarli, davano incarico ai camerieri di dare il resto come se costoro avessero pagato il conto con banconote di grosso taglio. Solita passeggiata a piedi fino all'hotel, scansando alcuni angoli all'uscita della metropolitana dove dormono alcuni clochard. La sensazione è comunque di poter passeggiare in completa sicurezza a qualunque ora. Ecco Tino, che corona il
suo sogno e fa Lenin!








Domenica mattina, preparati i bagagli che stipiamo sul piccolo autobus, partiamo per Erzgom, dove è la chiesa madre d'Ungheria e dove sono sepolti i suoi vescovi, tra i quali il cardinale Midszenti, perseguitato dal regime comunista e prigioniero per decenni nell'ambasciata americana di Budapest. Gli ungheresi hanno vivissimo il ricordo del regime comunista e della tragedia del '56. La chiesa è imponente e dopo una visita alle cripte salgo i 300 gradini che portano alla cupola, dalla quale si vede la grande ansa del fiume ed il ponte che separa l'Ungheria dalla Slovacchia. Nazioni ora unite nell' Unione Europea come ai tempi degli Asburgo.
Ripartiamo ed andiamo a Visegrad, dove prima visitiamo il castello che domina tutto il fiume dall'alto e custodisce la corona e lo scettro reale e poi scendiamo ai piedi del colle sul fiume per andare a pranzo al ristorante Rinascimento dove ci aspetta una sala ..... rinascimentale, con costumi e menu dell'epoca.








Eleggiamo Maria regina della Mola con re Riccardo Cuor di Leone e poi ci distribuiamo titoli nobiliari: Lori contessa di Gaiole in Chianti, Albertina contessa Masnada, Rina duchessa di San Paolo e dintorni, Tino l'ultimo, conte del Pastì e cavalier servente della regina, Giampietro conte del stal di Crocc e nobile giullare di sua maestà addetto alla risata reale, Renzo sceicco Lorens d'Arabia, Mariella contessa di Via Privata Lorenzi, Riccardo Conte del Brembo, Luciano barone di Ponte San Pietro, Elio conte dei Gherardi di Trafficanti, Emilia nobildonna del stal del Pastì, Maria contessa dei suoi stivali, Emmanuele conte di Recanati ed Erika principessa di Transilvania. Infine Michele conte del Mascì e Grazia contessa di Mazarrone in Trinacria, che ha pregato il cavalier servente di portare la botte di vino siciliano in omaggio alla regina.
Sua maestà ha avuto la bontà di licenziarmi come pittore di corte . Ci siamo proprio divertiti improvvisando anche un corteo che portava alla regina un'anfora in dono dalle sue ancelle. Sulla via del ritorno, molto trafficata, ci siamo fermati a Sant 'Andrea, un paesino caratteristico pieno di negozietti e frequentato da artisti e Vip di tutto il mondo! Yoko Hono, grandi attori di Holliwood e personaggi del jet-set. Gli abitanti di Budapest ci fanno escursioni in bicicletta lungo una bella via ciclabile lungo il Danubio.

Malgrado una coda sulla superstrada evitata con una manovra a U dal nostro autista, arriviamo poi in tempo perfetto all'aeroporto dove il volo Lufthansa è leggermente in ritardo ma arriva a Malpensa in perfetto orario. Trasbordiamo su un pulmino che ci porta davanti alla chiesa madre di Curno in anticipo sul previsto. Arrivano figli e generi che ci riportano a casa.
Ci siamo proprio divertiti. Grazie a tutti!